Giovedì 25 Aprile 2024

Real Madrid-Juventus, Buffon: "Ridirei le stesse cose, magari con un altro linguaggio"

Il portiere bianconero intervistato dalle 'Iene': "Quei pensieri avevano una loro logica. L'arbitro? Troppo giovane per dirigere una partita del genere. Ma non porto rancore"

Le proteste bianconere in occasione del rigore asseganto al Real

Le proteste bianconere in occasione del rigore asseganto al Real

Milano, 15 aprile 2018 - Chi pensava a un ripensamento di Gigi Buffon sulle parole espresse nel post gara di Real Madrid-Juventus si sbagliava. Il capitano bianconero, intervistato dalle 'Iene', è tornato su quanto avvenuto durante e dopo la sfida del Bernabeu. "Io non devo rimediare perché sono un essere umano che mette passione, sentimenti, arrabbiature… trovo modi di parlare, giusti o sbagliati che siano, alcune volte eccessivi… ma sono questo, sono Buffon - sottolinea il portiere -. L’altra sera era finita la partita da un’ora e mezza, di conseguenza quello che uno esterna sono sentimenti, sono pensieri forti, per certi aspetti ineducati, ma sono i sentimenti di un uomo che non si trincera dietro a un velo di ipocrisia e butta fuori quello che le viscere gli dicono e punto, chiuso".

"Lì per lì - continua Buffon - tu non puoi chiedere a uno che vive lo sport con una pienezza come lo vivo io di accettare, essere equilibrato, perché alla fine, seppur esternando in maniera eccessiva determinati pensieri, questi erano pensieri che avevano una logica, che ridirei, magari con un altro tipo di linguaggio, più civile diciamo. Però rimane che il contenuto di ciò che ho detto lo riconfermo in pieno. Anche se esternando in maniera eccessiva, l’altra sera ho detto quello che pensavo, non doveva fischiare il rigore. Un arbitro con più esperienza non lo avrebbe assegnato, ergendosi a protagonista di una partita. Avrebbe lasciato correre, si sarebbe girato dall’altra parte, e lasciato che le squadre se la giocassero ai supplementari".

Real Madrid-Juventus 1-3, Buffon: "Arbitro ha un bidone al posto del cuore"

Buffon però giustifica il direttore di gara Oliver. "È un ragazzo che farà una gran carriera, che è stato sfortunato. Secondo me è stato mandato un arbitro troppo giovane ad arbitrare una partita importante… giovane ma già consolidato, già forte, che aveva già dimostrato il proprio valore, ma è una partita nella quale il risultato sembrava secondario - il pensiero del numero 1 juventino -. E poi l’imponderabilità, la bellezza del calcio, fa sì che purtroppo è un ragazzo che si è trovato in una situazione troppo complessa, troppo ingarbugliata e troppo grande. Quindi, alla fine, al di là di quello che ho esternato nel post gara, non porto rancore, neanche sono arrabbiato, è finito tutto, però è normale che lì per lì uno si senta non dico penalizzato… mi sono sentito proprio defraudato ma non di un risultato. Quella è stata una partita irripetibile".

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Un'impresa solo sfiorata da parte della Signora, che lascia tuttora l'amaro in bocca. "Potevamo scrivere una pagina di calcio memorabile per la Juve e per l’Italia - racconta Buffon - la nostra vittoria si sarebbe abbinata a quella della Roma, sarebbe stato qualcosa di incredibile. Prima di essere juventino io sono italiano, avevo veramente a cuore il movimento italiano. Vedere la Roma che aveva fatto un'impresa pazzesca, ho seguito la gara con un trasporto incredibile, vedere la Juve che va a Madrid e recupera tre gol di scarto è un qualcosa di impareggiabile, di pazzesco. Ne ho perse anche di più importanti, però questa, per come era nata e per come si stava evolvendo, per come si stava snodando, era la partita più bella e più emozionante che avessi vissuto con la Juventus, penso anche per i tifosi e anche per i miei compagni".