L'avventura agli Europei può avere delle pesanti controindicazioni. Ne sa qualcosa l'attaccante della Spagna (e della Juventus) Alvaro Morata bersaglio di minacce per aver deluso le aspettative sul campo. "Ho passato 9 ore senza dormire dopo la partita contro la Polonia. Ho ricevuto minacce, insulti verso la mia famiglia, persone che speravano che i miei figli morissero", racconta riferendosi alla partita di sabato scorso, finita per 1-1- "Forse non ho fatto il mio lavoro come avrei dovuto e capisco le critiche per non aver segnato, ma vorrei che le persone si mettessero nei miei panni e immaginassero cosa significa ricevere minacce e sentire qualcuno che spera che i tuoi figli muoiano - prosegue Morata -. Ogni volta che entro in una stanza, sposto il telefono altrove. Ma lo dicono comunque a mia moglie, o ai miei bambini". Morata aveva reagito con stizza e un certo fastidio ai fischi e alle annotazioni più che colorite, a cui aveva replicato in modo seccato. E che ora spiega: "Tutto quello che ho detto. non l'ho detto con arroganza, ma erano parole frutto della rabbia. Io do sempre la vita per la Spagna e non capisco perché i tifosi se la prendano se dico che parlare è gratis - conclude l'attaccante della Roja -. Se avessi detto che siamo i migliori e vinceremo gli Europei sarebbe stato meglio? Tutto ciò che dico o non dico viene interpretato. Capisco le critiche ma c'è un limite a tutto".
CalcioEuro 2020, lo sfogo di Morata: "Minacce a me e alla mia famiglia"