Giovedì 25 Aprile 2024

Marcello Lippi: "I miei quattro nomi d'oro per il 2019"

Zaniolo, Allegri, Mancini e Marotta i protagonisti della stagione. "Ancelotti super, ma il gap con la Juve è tanto. L’Italia riparte, Milan non delude"

Marcello Lippi, allenatore della Cina (Ansa)

Marcello Lippi, allenatore della Cina (Ansa)

Viareggio, 4 gennaio 2019 - Caricatissimo, determinato, voglioso di fare bene. E’ il solito Marcello Lippi quello che risponde alle nostre domande da Abu Dhabi, Emirati Arabi. E’ in una pausa degli ultimi giorni di preparazione della sua nazionale, la Cina, in vista del debutto in Coppa D’Asia fissato lunedì contro il Kirghizistan. Saranno gli ultimi suoi impegni sulla panchina della selezione del Paese del Dragone. Il contratto scade e Marcello non rinnoverà. Ma vuole finire bene e lavora sodo con il suo staff e i suoi ragazzi, dando anche uno sguardo all’Italia calcistica che ha sempre nel cuore. La Juventus sicuramente protagonista in Italia e in Europa, il Napoli e l’Inter che stanno facendo sforzi importanti ma sono ancora lontane dai bianconeri, la Nazionale di Mancini che tornerà presto ai livelli che le competono, il Var giusto ma sul quale va fatta chiarezza, un calcio italiano in ripresa. Queste le convinzioni di un grande Lippi che ha sempre voglia di mettersi in gioco e dare qualcosa di importante al calcio internazionale. Lui che ha vinto tutto. Marcello, andiamo per ordine. Coppa D’Asia impegnativa: oltre al Kirghizistan nel girone anche Corea del Sud e le Filippine di Eriksson «Questa manifestazione che inizia lunedì la stiamo preparando con estrema cura. Sappiamo che la concorrenza è tosta ma vogliamo arrivare il più avanti possibile. Oscilliamo tra il quinto e il sesto posto nel ranking asiatico. L’obiettivo è arrivare ai quarti di finale dove probabilmente troveremo l’Iran che è uno dei grandi favoriti con Australia, Giappone e Corea». Poi tornerai a casa, nella tua Viareggio, ma speri per poco. «Dopo sette anni l’avventura in Cina è al capolinea. La Federazione voleva allungare il contratto fino ai mondiali 2022 in Qatar ma non me la sento. Farò una bella estate nella mia Versilia poi vedremo. Non lavorerò più in Italia o in un club. Se arriva un progetto biennale interessante e stimolante da una nazionale non lontano da casa io sono pronto. Altrimenti mi riposerò». Lippi nel pieno del lavoro mentre in Italia il calcio si gode le vacanze di inizio anno. Ma sarà un 2019 scoppiettante. Marcello, facciamo le previsioni per le grandi della serie A ? «Partiamo naturalmente dalla Juventus. Questo rendimento straordinario, stratosferico, non mi stupisce. Così come non stupisce il fatto che Ronaldo si sia inserito così bene. Stiamo parlando di uno dei migliori giocatori al mondo, se non il migliore. Un professionista esemplare arrivato in una squadra che gioca a memoria. Manca la ciliegina della Champions e so bene quanto questo traguardo sia desiderato da tutto l’ambiente. La vittoria della Champions in bianconero nel 1996 resta uno dei ricordi indelebili della mia vita, come il mondiale azzurro di Berlino 2006». Ma quest’anno può essere davvero l’anno buono? «Fino alla scorsa stagione a chi mi chiedeva chi fossero i favoriti della Champions io rispondevo Real Madrid, Barcellona, Manchester City, Bayern Monaco e, dicevo: un gradino più sotto la Juventus con il Psg. Ora sottolineo che la Juventus fa parte a pieno titolo del novero delle favorite e non è una sfumatura di poco conto. Le possibilità di portare la Coppa a Torino per un tecnico preparato come Max Allegri e per il suo granitico gruppo sono davvero molte. C’è tutto per fare bene». Mentre in campionato non ci sarà molta storia «Apprezzo tantissimo il lavoro che sta facendo Carlo Ancelotti con il Napoli perché ha portato avanti la filosofia di Sarri e ha messo molto del suo in questo Napoli. Ma la strada da fare per colmare il gap è ancora molto lunga. Come per l’Inter». Che però ha ingaggiato Marotta. «Nel suo ruolo uno dei migliori a livello europeo e ci terrà molto, con la sua competenza, a fare un grande lavoro in un club così prestigioso». Secondo il Lippi-pensiero il Milan è una delusione o no ? «No, non è una delusione. La società sta facendo bene in un contesto difficile per i limiti imposti dalle sanzioni Uefa. E anche Rino Gattuso mi è piaciuto molto per le basi che ha costruito. Poi c’è stata la crisi di risultati causata dall’indisponibilità di tanti giocatori, molti dei quali fondamentali. Ma il grande lavoro di Rino, sia a livello morale che tecnico, è indiscutibile e il Milan tornerà presto ai suoi livelli. Una prima occasione arriva subito con la SuperCoppa italiana a Gedda». E’ stata una fine anno in Italia all’insegna delle polemiche suscitate dal Var. Lippi che idea si è fatto ? Il Var è uno strumento importante, il cui utilizzo mi auguro possa essere esteso anche in molti altri Paesi e manifestazioni. Ma il bilancio era più positivo la scorsa stagione. Ho visto interpretazioni che non sono nello spirito dell’applicazione che si voleva e questo mi ha lasciato perplesso. Ci vuole più chiarezza». Dopo l’annus horribilis 2017, il 2018 senza Mondiali per l’Italia si è chiuso però con incoraggianti progressi che fanno ben sperare per il 2019 in chiave azzurra. Concordi in questa valutazione? «L’Italia di Mancini mi piace. Roberto fa bene a puntare sui giovani, sollecita le squadre di club a dare loro più spazio. La stessa filosofia che ho sposato anche io per la mia Cina. In Italia l’esempio di Zaniolo è lampante. Dopo che Mancini l’ha convocato questo ragazzo molto promettente ha trovato giustamente più spazio nella Roma. Poi ci sono Chiesa, Barella, Pellegrini, Cristante che rappresentano ottimi prospetti. I giocatori di qualità ci sono, vanno responsabilizzati e fatti giocare di più. I risultati anche in azzurro arriveranno. Ne sono certo».