Mercoledì 24 Aprile 2024

Lazio, Lotito: "Siamo più forti dello scorso anno. Milinkovic? Vedremo"

Il presidente biancoceleste: "Dobbiamo diventare uno dei migliori club al mondo. Lo stadio è un nostro sogno"

Claudio Lotito

Claudio Lotito

ROMA, 20 luglio 2019 – Ieri si è celebrato il quindicesimo anniversario della gestione Lotito in casa Lazio. Per l’occasione il presidente biancoceleste si è raccontato in una lunga intervista in cui ha parlato della sua esperienza ma anche di temi di attualità. Su tutti il mercato, Milinkovic e lo stadio: “Io penso che la società abbia fatto uno sforzo importante per allestire una squadra competitiva per il prossimo anno. La differenza fra la Lazio di ieri e quella di oggi, è che oggi i tifosi hanno la certezza del futuro. Oggi siamo arrivati ad un punto in cui la nostra crescita non può che essere esponenziale", ha dichiarato Lotito ai canali ufficiali della società. Negli anni Lotito ha attraversato anche momenti difficili alla guida della Lazio, alla fine però è riuscito a riconquistare il rispetto dei tifosi e oggi il club è riconosciuto da tutti: “Il momento più bello è stato quando sono diventato presidente della Lazio. Ho appagato il sogno e il desiderio di ogni tifoso biancoceleste. Abbiamo attraversato momenti duri e di scontro legati alla mancanza di credibilità che avevamo e che avevo. Tutti pensavano fossi una meteora, nessuno avrebbe immaginato che questa squadra potesse arrivare dove è oggi”, prosegue. Poi sul mercato e su Milinkovic: "Non abbiamo venduto giocatori ad oggi per comprarne altri. Poi se qualcuno vorrà andar via, vedremo se sarà possibile. La squadra in ogni caso, aldilà di quelle che saranno le partenze, sarà più forte dello scorso anno. Milinkovic parte? Non ho detto che lui partirà. Io ho detto che chiunque abbia delle aspirazioni, può essere accontentato nel rispetto anche del club e dei tifosi. Ad oggi non ci sono situazioni tali per una sua partenza, però può darsi che in futuro per una propria crescita professionale, il giocatore possa avere l'ambizione di approdare in un club più importante. Per questo dobbiamo diventare uno dei migliori club al mondo, per evitare che situazioni così si ripetano in futuro". Tema altrettanto caldo ed importante quello dello stadio, per il quale i discorsi potrebbero riaprirsi molto presto: “Il sogno a livello economico-patrimoniale è la realizzazione dello stadio. Siamo partiti per primi ma poi ci siamo fermati perché ci ha bloccato l'istituzione capitolina dell'epoca creando un grande danno ai tifosi della Lazio. Ne avrebbero parlato in tutto il mondo. Speriamo che il tempo ci dia ragione e che in futuro potremmo compiere questo salto”. Chiosa finale sul futuro e sulla gestione societaria: “Penso innanzitutto che ci voglia un aspetto passionale per i colori biancocelesti, una cosa che va aldilà dell’aspetto economico. Ho intenzione di lasciare la Lazio a mio figlio perché rappresenterebbe la continuità della storia. E questo non significa penalizzare la Lazio".