Venerdì 26 Aprile 2024

Agnelli: "Ok a Juve-Inter a porte chiuse. Guardiola? Un eresia non pensarci"

Il presidente bianconero è intervenuto nel corso della trasmissione 'Tutti Convocati' di Radio 24. Tanti i temi toccati: "Siamo contenti di Sarri, ma Guardiola..."

Pep Guardiola

Pep Guardiola

Torino, 24 febbraio 2020 - "In questo momento la priorità per il paese è la tutela della salute pubblica. L'ordinanza del Piemonte vige fino a sabato, quindi ad ora Juventus-Inter si svolgerebbe con il pubblico. Ma la possibilità di giocare a porte chiuse esiste eccome". Parola di Andrea Agnelli, intervenuto nel corso della trasmissione 'Tutti Convocati' di Radio 24. Al presidente bianconero è stato chiesto ovviamente la posizione della società piemontese riguardo gli ultimi sviluppi legati all'allarme Coronavirus, con i vari dubbi legati al big match con l'Inter di domenica prossima. Verrà regolarmente disputato? E se sì, con quali modalità?

"È evidente che ci sia un dialogo con i vari portatori di interesse, ma qualsiasi determinazione dev'essere nella tutela della salute pubblica. Il dibattito può essere aperto, ma pensare a un'interruzione del sistema sportivo è difficile, visto che il calendario è intasato. Organizzare una gara come Juventus-Inter in uno stadio diverso? Lo vedo complicato. Dispiace per lo spettacolo del campionato, nperò gli addetti ai lavori e noi tutti dobbiamo preservare la priorità, ossia la salute pubblica".

Non solo la situazione di emergenza sanitaria delle ultime ore: sono tanti i temi toccati dal numero uno della Vecchia Signora, a cominciare dal rendimento della squadra. "Tendo a valutare la stagione nella sua interezza. Gli Scudetti si vincono a maggio, quindi i presupposti sono buoni visti che siamo primi in classifica - sottolinea Agnelli - L'amicizia con Massimiliano Allegri? E' rimasta intatta, la settimana scorsa abbiamo preso un caffè insieme. L'estate scorsa abbiamo optato per un cambio in panchina, noi volevamo Maurizio Sarri e abbiamo preso lui". Fra i papabili per la panchina bianconera si diceva ci fosse anche il grande ex Antonio Conte. "Antonio è una bandiera juventina: il rapporto con lui è disteso e cordiale. Lui ha reputato più affascinante la sfida di riportare l'Inter a vincere. Duellare con una persona che stimo enormemente come Steven (Zhang, ndr) fino all'ultima giornata per il Tricolore mi stimola". 

L'obiettivo resta sempre vincere, sia in Italia che in Europa. "Quello che interessa gli sponsor è il successo, la visibilità attraverso il risultato, non attraverso il bel gioco. Nel nostro giudizio l'applicazione del modello Sarri era quella che poteva garantire le maggiori possibilità di vittoria. Guardiola? Non pensare a lui sarebbe un'eresia. Ma è molto felice dove si trova attualmente. In questo momento siamo contenti di Sarri. La bontà delle idee non può dipendere dalla statistica, perché prima o poi la striscia di Scudetti si interromperà, anche se noi tenteremo di conquistare il nono e il decimo di fila". Ma qual è la rivale che Agnelli teme maggiormente? "Bisogna tenere in grande considerazione la spensieratezza della Lazio, anche se può trasformarsi anche in un nemico per i biancocelesti. Rispetto all'Inter ha una filosofia e una rosa diversa: i nerazzurri si sono caricati dell'obbligo di vincere scegliendo Conte".

Infine una battuta sull'operazione Ronaldo. "L'affare Cristiano è stato il primo condiviso dalla parte sportiva e da quella economica: ha dato un contributo sia in campo, sia dal punto di vista della riconoscibilità del brand Juventus nel mondo".