Giovedì 25 Aprile 2024

Juve-Napoli, storie di rimonte clamorose e inattesi crolli

Entrambe le rivali scudetto hanno vissuto finali di stagione molto particolari, nel bene e nel male: dalla monetina di Alemao al nubifragio di Perugia, passando per il pomeriggio choc di Gresko

Maradona in azione contro il Milan nel 1987

Maradona in azione contro il Milan nel 1987

Napoli, 25 aprile 2018 - Quattro giornate al termine del campionato sono ancora tante per emettere verdetti, ma sicuramente il colpo di testa di Koulibaly all' Allianz Stadium ha aperto i cassetti della memoria dei tifosi azzurri non proprio giovanissimi: le rimonte clamorose sono possibili. E sono già successe. I PRECEDENTI DEL NAPOLI - La mente corre subito alla stagione 1989/1990, quando a 4 turni dalla fine del torneo il Napoli era dietro di un solo punto dal Milan, esattamente come oggi, salvo poi cucirsi addosso il Tricolore: merito del crollo dei rossoneri, rallentati da Juventus e Inter e soprattutto dal Bologna al Dall'Ara, mentre intanto i partenopei espugnavano Bergamo con la tanto contestata monetina. Il Milan completò la disfatta nella penultima giornata contro un Verona prossimo alla retrocessione e consegnò così il secondo scudetto al Napoli, reduce dal trionfo del 1987 e soprattutto dal tonfo della stagione successiva: gli azzurri erano a +4 sul Milan a 5 giornate dal termine e di queste 5 partite ne avrebbero perse 4, scrivendo nella storia uno dei più grandi flop mai visti in Serie A. I PRECEDENTI DELLA JUVENTUS - Storie tese anche in casa bianconera. Ci sono due personaggi che rievocano rispettivamente un clamoroso crollo e un'inaspettata rimonta: Alessandro Calori e Vratislav Gresko. Il primo nel 2000 militava nel Perugia ricoprendo il ruolo di difensore col vizio del gol. Gol che arrivò implacabilmente anche contro l'allora squadra di Ancelotti nella nota partita del Curi del 14 maggio, passata alla storia per un nubifragio che tuttavia non fermò l'arbitro Collina, che avviò regolarmente i giochi. Ad approfittare del risultato choc di Perugia fu la Lazio di Eriksson che si sbarazzò facilmente della Reggina: clamorosa la rimonta dei biancocelesti, che a 8 giornate dal termine del campionato erano distanti 9 punti dalla vetta. L'inerzia del torneo cambiò quando, nello scontro diretto di Torino, un colpo di testa di Simeone gelò i tifosi di casa. Uno scenario già visto qualche giorno fa. Ma i conti tra Lazio e Juventus sarebbero stati saldati due anni dopo, in occasione di quel 5 maggio passato alla storia: l' Inter di Cuper arrivò all'ultima fatica del campionato già in affanno ma potendo gestire un punto di vantaggio sui bianconeri. Peccato che all' Olimpico il terzino Gresko avrebbe vissuto un pomeriggio nero, travolto dalla furia del mattatore di giornata Poborsky, mentre nel frattempo la Juventus espugnava Udine senza troppe ansie.