Lunedì 29 Aprile 2024

Caso Donnarumma, Raiola: "Mirabelli non usi Gigio per attaccarmi"

Duro comunicato dell'agente del portiere rossonero, che si scaglia contro Mirabelli: "Queste polemiche gli fanno comodo per togliere l'attenzione dal vero problema del Milan" Donnarumma ritratta: "Mai parlato di violenze psicologiche"

Gigio Donnarumma

Gigio Donnarumma

Milano, 15 dicembre 2017 - Il "caso Donnarumma" continua a tenere banco in casa Milan. Dopo le parole spese da Gattuso, Mirabelli e dallo stesso Donnarumma, che di fatto ha smentito (seppur a 72 ore di distanza dall'uscita della notizia) di non aver mai detto o scritto di aver subito violenza morale al momento della firma sul rinnovo con il club rossonero, a prendere posizione è toccato forse al vero protagonista della vicenda, quel Mino Raiola che secondo molti sarebbe pronto a portare via da Milano il proprio assistito, specie ora che la situazione economica (e sportiva) del Diavolo non pare delle più rosee.

Donnarumma ritratta: "Mai parlato di violenze psicologiche"

Il procuratore italo-olandese ha infatti diramato un lungo comunicato nel quale punta il dito contro un soggetto in particolare: Massimiliano Mirabelli, con il quale già quest'estate era chiaro che i rapporti fossero tormentati. "Prendo atto di quello che dice Mirabelli su di me e contro di me, dopotutto siamo in un paese democratico e può dire quello che pensa. Mirabelli ha un problema personale contro di me e usa Gigio Donnarumma per attaccarmi - esordisce Raiola - Ma io non ne farò un circo mediatico e, ancor di più, non voglio che questo venga fatto sulla pelle di Gigio. Risponderò a Mirabelli nei luoghi appropriati e al momento giusto".

La nota prosegue con l'agente che difende a spada tratta il portiere rossonero. "Gigio non c’entra niente e non ha fatto niente di male e quindi non è giusto strumentalizzarlo per fare guerra a me. Anche perché è evidente a tutti che il problema del Milan non è Gigio, né tantomeno Antonio. Stranamente poi né Mirabelli, né la società hanno commentato lo striscione che è apparso allo stadio. Noi non abbiamo mai imposto al Milan di prendere Antonio - sottolinea Raiola - E’ stata una scelta tecnica di Mirabelli che ora dovrebbe quanto meno difendere. Vi voglio ricordare che questa estate c’erano offerte economiche e professionali per Gigio che nessun calciatore avrebbe mai rifiutato. Ma Gigio e la sua famiglia hanno fatto una scelta con il cuore. E io ho rispettato tale scelta".

"Il mio interesse oggi è solo che Gigio venga lasciato tranquillo e solo così potrà fare il suo meglio. Questa dovrebbe essere anche la priorità del ds del Milan. E se non è così, dovrebbe essere la priorità della proprietà del Milan o di chi la rappresenta - il pensiero del procuratore - A Mirabelli oggi fanno comodo queste polemiche perché tolgono l’attenzione dal vera problema del Milan: il suo progetto tecnico. Io non ho nulla contro il Milan, anzi ci tengo al Milan e vorrei avesse successo. Vi ricordo che ho 4 giocatori in prima squadra e ho interesse che i miei assistiti raggiungano risultati importanti. Ma non è solo questo, penso anche che per il calcio italiano sia importante che il Milan torni ad essere protagonista in Italia e a livello internazionale. Ora è arrivato Gattuso che è una persona per la quale ho molta simpatia e rispetto e a cui auguro tutto il bene possibile. Ho letto tante cose false e assurde che non ha neppure senso commentare o smentire. Delle questioni dei contratti dei miei assistiti non ho mai parlato in pubblico e non lo farò ora. Ho stabilito da tempo una linea aperta di colloquio cortese e professionale con il dott. Fassone che ho incontrato anche di recente. Se ci fossero dei problemi e se fosse necessario mi troverò con il dott. Fassone e cercheremo delle soluzioni. Ma questo non solo per Gigio o Antonio, anche per qualsiasi altro mio giocatore".