Giovedì 25 Aprile 2024

Cutrone dal ritiro della Nazionale: "Gattuso mi ha trasmesso il suo carattere"

Le parole di Patrick Cutrone dal ritiro della Nazionale

Cutrone alla prima convocazione in nazionale

Cutrone alla prima convocazione in nazionale

Coverciano, 20 marzo 2018 - Patrick Cutrone è stato convocato per la prima volta con la Nazionale e si è immediatamente presentato ai microfoni per commentare le sue emozioni e le sue ambizioni in azzurro senza dimenticare quanto fatto fin qui con la maglia del Milan.

"Gattuso mi ha trasmesso un po' del carattere che aveva lui. Poi il resto ce l'ho messo io perché ho sempre avuto cattiveria e voglia di far gol più di tutti". Ha aperto così il classe '98 rossonero per ribadire quanto la mano del suo allenatore sia stata importante nella sua crescita. Poi un punto su come la sua vita sia cambiata nel giro di poco tempo. "Sinceramente un anno fa non pensavo di poter arrivare fin qui, l'anno scorso ero in Primavera e non immaginavo di arrivare così in alto. Ho dimostrato sul campo e mi sono allenato duramente. I mister mi hanno aiutato molto, da quelli delle giovanili a Montella e Gattuso".

Già, in alto, così in alto da poter sognare addirittura di esordire, magari con l'Argentina o comunque quando ce ne sarà bisogno. "I sogni non finiscono mai, soprattutto per noi giovani. Spero di esordire presto". La consapevolezza di aver già raggiunto traguardi importanti e di poter crescere ancora per tanti anni lo ha portato successivamente a ringraziamenti speciali. "Ancora non ho fatto niente, i miei genitori mi aiutano e mi fanno stare con i piedi per terra. A loro devo davvero tanto". 

La sua fin qui è stata una stagione che lo ha messo in mostra sia per i gol ma anche per il tanto sacrificio, aspetto sul quale sembra voler puntare. "Molte vittorie nascono dalla nostra voglia globale di sacrificarci. La fase difensiva parte dagli attaccanti, dobbiamo restare uniti e questo è ciò che vuole il mister. Questa cosa mi aiuta a migliorare". Successivamente ha spiegato quanto la sfida con l'Arsenal, la prima davvero importante per la sua carriera, abbia influito sulla sua convocazione. "Sicuramente sì, come del resto ogni partita. A livello internazionale lo sono di più ma non credo che Di Biagio si sia basato solo su quella partita per convocarmi. Spesso sento la pressione prima della gara ma poi mi sciolgo".

Poi, restando sul tema Italia, le sue reazioni dopo l'eliminazione dal Mondiale. "Non ho paura di questa convocazione, non ho mai paura nel calcio. Questa è un'opportunità e cerco di non sprecarla. La gara contro la Svezia è andata male e siamo stati male. Dobbiamo andare avanti". E successivamente un commento sui giovani lanciati in Italia "Adesso c'è meno paura di lanciarli, ma dipende anche dalle caratteristiche del singolo giocatore e della fame e voglia di ogni ragazzo. Rispetto a prima però, si nota questa inversione di tendenza".

Uno sguardo al futuro del Milan, di cui potrebbe diventare una bandiera. "Penso solo al presente, non guardo troppo avanti perché non fa mai bene. Voglio allenarmi bene e migliorare perché non si smette mai di crescere. Questo è un punto di partenza e voglio fare sempre di più". E per chiudere, la sfida a Messi. "Per me è un personaggio da Playstation. L'ho sempre guardato in tv e non ho mai avuto la fortuna di sfidarlo. Sarà un onore affrontarlo. Rappresenta il calcio ma l'Argentina è piena di campioni, non hanno solo Lionel".