Mercoledì 24 Aprile 2024

Calcio in tv: Dazn, rincaro del 50% e proteste

Le nuove tariffe della A fanno infuriare i tifosi sui social: oltre all’aumento, arrivano nuove limitazioni ai collegamenti multipli

Paolo Franci

Alla faccia della crisi. Dei rincari impazziti a causa della guerra. Degli effetti disastrosi di due anni di pandemia, il pallone che rotola in tv - anzi ’che rotella’ in tv, accennando alla rotella più temuta dal telecalcista: quella che indica il blocco delle immagini - raddoppia costi e limitazioni. Sostanzialmente, rimangiandosi la dote di considerazione di coloro che pur esasperati dalla qualità tecnica delle partite di A - e dai palinsesti e contenuti del ’prima e dopo’ le partite - difendevano Dazn per il canone abbordabile a 19,99 euro e la possibilità di ’steccare’ l’abbonamento, Dazn ha deciso per rincari sensibili.

Già, ’steccare’ che in gergo significa pagare a metà e cioè, in asciutta sostanza, dimezzare i costi pagando a metà il canone tra due utenti e dunque, meno di dieci euro a testa grazie alla doppia visione in contemporanea su due device.

Dazn però, non solo ha deciso di rincarare l’abbonamento del 50%, ma ha anche tolto la possibilità della doppia visione in contemporanea. Come? Così. Dal 2 agosto: "...sarà possibile registrare fino a due dispositivi all’App Dazn e potrai guardare i nostri contenuti in contemporanea da entrambi i dispositivi se connessi alla rete internet della tua abitazione". Tradotto: se i due device non sono connessi nella stessa casa (stesso Ip), niente doppia visione.

Dunque, se i due amici di cui sopra vorranno vedere la stessa partita ognuno in casa propria nello stesso momento dovranno pagare quasi 60 euro senza avere più la possibilità di pagare a metà? Ma no, dai! Dazn ha pensato a tutto, perchè a 39,90 - sì avete letto bene: 39,90! - da settembre, scrive Dazn agli abbonati "Se vorrai potrai scegliere il nuovo piano di abbonamento Dazn Plus, al costo di 39,99 euro al mese, che ti permetterà di registrare fino a sei dispositivi e guardare i nostri contenuti in contemporanea da due dispositivi tra quelli registrati anche se non connessi alla rete internet della tua abitazione". E cioè 20 euro a testa per poter vedere in simultanea su due device, il costo del vecchio abbonamento, con un raddoppio secco della cifra per i due amici di prima e la limitazione dei device.

La protesta di utenti, associazioni e politica è montata in un attimo. D’altra parte, con i rincari impazziti di bollette, carburante, beni di prima necessità, ritrovarsi stangati pure dal pallone che rotola – anzi, che rotella - in tv, va oltre l’esasperazione in questi tempi durissimi. Mentre l’Unione Consumatori fa un esposto all’Antitrust denunciando difetti di comunicazione agli utenti - "Non si ricorda all’abbonato sacrosanto diritto di poter recedere", spiegano i vertici dell’Unc - e altre associazioni tuonano, sui social è un autentico diluvio di proteste, tra furia e fantasia. Si va dalla protesta essenziale allo slogan su Twitter: "Da Diletta (Leotta) a Disdetta è un attimo!", in riferimento al volto di Dazn. La disdetta dell’abbonamento è stata esibita da molti utenti, mentre c’è chi lamenta "non solo l’aumento abnorme, ma anche il taglio netto ai dispositivi registrabili. Una mazzata clamorosa e anacronistica". Il tema è diventato subito ‘trend topic’ dai toni molto accesi con circa 10mila tweet in poco tempo: "Dazn aveva senso a 19.99. Servizio scadente ma potevi vedere partite anche in 2 case. A 30 è fuori mercato".