Venerdì 26 Aprile 2024

Bruni, show nell’asta dopo la laurea Tamberi non in forma olimpica

Golden Gala, in poche ore corona d’alloro e 2° posto per Roberta. ‘Gimbo’ non vola oltre 2,24

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di Paolo Grilli

In una serata romana non così dolce per gli azzurri, frenati come tutti da una pista ancora umida per la pioggia, una bella favola si incastona nel Golden Gala all’Olimpico. Che favola poi non è, perché riassume tutta la concretezza e la tenacia delle donne. Mens sana in corpore sano, come si diceva qui sul Tevere: Roberta Bruni, atleta dei Carabinieri, nel giro di poche ore si prende la laurea in Scienze Forestali – la discussione è avvenuta per via telematica – e poi corre allo stadio per andarsi a conquistare uno splendido secondo posto nel salto con l’asta. La misura è di 4 metri e 60, a pari merito con la medagliata olimpica Holly Bradshaw e superando la campionessa dei Giochi Katie Nageotte. Ma a Roberta non basta e prova, senza riuscirci, a superare anche i 4,75 del record italiano che già le appartiene. L’Olimpico non può che applaudire a lungo un’atleta, per giunta romana, che ha dato un messaggio chiaro: niente è impossibile, quando si crede in quello che si fa e il limite è il cielo.

Non è volato alle quote desiderate Gianmarco Tamberi, terzo con 2,24 nell’alto. Lui era il primo a pretendere di più, beneficiando anche di un tifo unico della Curva Sud alle sue spalle. Ma nonostante l’abbraccio ben augurante pre gara con Marcell Jacobs, dieci mesi dopo quello dell’incredibile doppietta d’oro a Tokyo, la gara di ‘Gimbo’ è stata senza acuti. "Un disastro – ha sentenziato l’azzurro –. Proprio non mi sono trovato a livello tecnico, avrei voluto dare un piacere a tutti questi tifosi". Lo hanno battuto lo statunitense JuVaughn Harrison e il polacco Norbert Kobielski, entrambi saliti a 2,27, Manca un mese o poco più ai Mondiali di Eugene, e il campione marchigiano deve considerare la gara di ieri come un incidente di percorso. Nei 100 metri l’assolo di Kerley, che ai Giochi fu secondo dietro a Jacobs, in 9“92; era invece sui 200, con Marcell ancora ai box, che si cimentavano gli altri tre eroi della staffetta d’oro dei Giochi. Ma lo spettacolo è stato solo di Bednarek, lo statunitense che in Giappone era stato secodo nel mezzo giro di pista. Per Filippo Tortu un terzo posto in 20“40 che fa registrare ancora problemi nella prima metà di gara. Fausto Desalu è quarto in 20”59, Lorenzo Patta, prettamente centista, chiude ottavo ma migliora ancora il personale, scendendo a 20”91.

Nel lungo femminile, Larissa Iapichino è ottava i 6.55 al terzo tentativo. La vittoria va all’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, che salta 6.85 al quinto tentativo e con 6.79 nella lotta tra le migliori tre beffa la tedesca Malaika Mihambo (6.75 all’ultimo salto). Nei 200 donne, sorpresona con la giamaicana Shericka Jackson che chiude in 21”91 battendo la favoritissima onnazionale Elaine Thompson-Herah (22”25), terza la britannica Dina Asher-Smith (22”27). Da applausi anche la regale Athing Mu, giovanissima campionessa olimpica Usa che ha vinto la gara degli 800 metri in 1’57”01. Ma è una grande prestazione anche quella di veneta Elena Bellò, 25enne di Schio che chiude terza in 1’58”79. L’atletica azzurra, anche dopo le meraviglie di Tokyo, può continuare a sognare.