Mercoledì 24 Aprile 2024

Arriva ‘solo’ il record italiano per Sibilio, Scotti, Aceti e Re

Nella 4x400 settimo posto per un pasticcio al cambio nell’ultima frazione, ma il tempo è da primato

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Non riesce l’ultimo miracolo. Nonostante l’ennesimo record nazionale (2’58”81) la nostra 4x400 si accontenta del settimo posto. Dominio Usa e azzurri (Sibilio, Scotti, Aceti e Re) penalizzati da un pasticcio al cambio finale.

Ciò nonostante, il bilancio della atletica leggera resta sontuosamente clamoroso. Cinque medaglie d’oro non se le aspettava nessuno, nella prima Olimpiade senza Bolt.

A infastidire, conviene ripeterlo qui e ora, è il modo in cui americani, inglesi e adesso anche i francesi stanno commentando le imprese degli italiani in pista e in pedana. Siamo sempre ai sospetti, alle dicerie (su Jacobs in particolare) e tocca ribadire il concetto: ci vogliono le prove, per accusare e successivamente condannare. Finora, siamo al pettegolezzo da taverna.

Di più. Le grandi potenze storiche dell’atletica stentano ad adattarsi ad un mondo che cambia e che diventa più piccolo. Una generazione fa i dubbi su Bolt fecero epoca: ma ad essere beccati per doping furono i velocisti statunitensi...

Il mondo è più piccolo, dicevo. Ieri, per dire, un indiano, Neeraj Chopra, ha vinto l’oro nel giavellotto. Un indiano! E il contributo di immigrati di prima e seconda generazione, un tempo esclusiva di imperi ex coloniali, ora si registra ovunque. L’Olanda, per dire, ha fatto doppietta nei 5.000 e 10.000 femminili con la formidabile Sifan Hassan, che è di origini etiopi. La rinascita italiana è solo il tassello di un mosaico non semplice da decifrare. Nella marcia più o meno siamo sempre stati lì. Tamberi senza infortunio vinceva già a Rio. La vera, mirabolante sorpresa sono Jacobs e i suoi fratelli di staffetta. Ma gli americani ai Giochi non vincono i 100 dal 2004 e i britannici dal 1992.

Sarà mica colpa loro, per caso?

l. t.