Venerdì 26 Aprile 2024

golf, Rahm prende tutto

Il giocatore spagnolo vince il Memorial e diventa numero uno del mondo.

Jon Rahm

Jon Rahm

EPILOGO: Doppia impresa di Jon Rahm che ha vinto il prestigioso Memorial Tournament con 279 (69 67 68 75, -9) colpi ed è salito sul trono mondiale. Sul percorso del Muirfield Village GC (par 72), a Dublin nell’Ohio, in condizioni meteo difficili che hanno causato una sospensione e con vento fino a 30 miglia orarie, Rahm ha superato di tre colpi Ryan Palmer (282, -6), con il quale aveva ha vinto in coppia lo Zurich Classic nel 2019, ultimo successo precedente di entrambi sul circuito. In terza posizione con 283 (-5) Matthew Fitzpatrick, autore di un 68 (-4) miglior punteggio del turno, quindi Matt Wallace e Jason Day (284, -4) e in sesta Mackenzie Hughes ed Henrik Norlander, con il primo che è entrato nel field nel prossimo US Open (17-20 settembre) insieme a Ryan Palmer, Erano infatti in palio due posti per i primi due giocatori tra i top ten che non fossero già qualificati per il major.

Per non scendere dal trono Rory McIlroy avrebbe dovuto classificarsi secondo, ma è finito 32° con 292 (+4) insieme a Patrick Cantlay, che difendeva il titolo, e a Sergio Garcia, mentre ha segnato due colpi in più Tiger Woods, 40° con 294 (71 76 71 76, +6), al rientro dopo cinque mesi. Hanno fatto meglio Patrick Reed, 10° con 288 (par), Jordan Spieth, 13° con 289 (+1), e Justin Thomas, 18° con 290 (+2).

Secondo spagnolo leader mondiale - Jon Rahm Rodriguez, detto Rahmbo, nativo di Barrika, professionista da quattro anni, ha firmato il quarto titolo sul PGA Tour all’85° torneo disputato, per un palmares in cui figurano anche sei successi nell’European Tour e uno nell’Hero World Challenge. Ha iniziato il giro finale con quattro colpi di margine su Palmer e su Tony Finau (poi 8° con 286, -2) che ha incrementato con due birdie, ma nel rientro ha perso cinque colpi, comprensivi di due per una penalità alla buca 16 (palla mossa, regola 9.4) per un 75 (+3) sostanzialmente indolore. E’ andato a segno per la prima volta, su tre tentativi, partendo da leader nell’ultimo turno. Per lui un congruo assegno di 1.674.000 dollari su un montepremi di 9.300.000 dollari.

E’ il decimo giocatore europeo a conquistare la vetta nel world ranking, il secondo spagnolo a compiere la prodezza 31 anni dopo Severiano Ballesteros. A 25 anni, otto mesi e nove giorni è il quinto atleta più giovane a salire in  vetta al ranking. Meglio di lui hanno fatto solo Tiger Woods (21 anni e 6 mesi), Jordan Spieth (22 anni e 1 mese), Rory McIlroy (22 anni e 10 mesi) e Justin Thomas (25 anni e 14 giorni), mentre da dilettante è stato al vertice della relativa classifica mondiale per 60 settimane, record al momento imbattuto. Prossimo obiettivo vincere un major che manca nel suo curriculum. E’ il sesto golfista divenuto “numero uno” prima di imporsi in un evento del grande slam (Ian Woosnam, Fred Couples, David Dval)  o di non averlo mai conseguito (Lee Westwood, Luke Donald).

Nella classifica mondiale guida con 9,10 punti contro gli 8,48 di McIlroy. Seguono Justin Thomas (7,51), Dustin Johnson (7,18) e Webb Simpson (6,87).

TERZO GIRO: Jon Rahm, numero due mondiale, ha preso il largo con 204 (69 67 68, -12) colpi nel Memorial Tournament (PGA Tour) e ha lanciato la sua sfida a Rory McIlroy, numero, uno, che rischia seriamente di essere detronizzato.

Sul percorso del Muirfield Village GC (par 72), a Dublin nell’Ohio, dove il vento ha spirato tra le sei e le dodici miglia orarie e dove Tiger Woods, al rientro dopo cinque mesi, è risalito dal 64° al 37° posto con 218 (71 76 71, +2), Rahm ha girato in 68 (-4) balzando al comando grazie a un gran finale con quattro birdie di fila, dei cinque di giornata (contro un bogey). Ha anche approfittando del cedimento di Tony Finau e di Ryan Palmer, in vetta dopo due turni e ora secondi con quattro colpi di ritardo (208, -8). Ne accusano sei l’inglese Danny Willett (210, -6) e sette Jason Day ed Henrik Norlander (211, -5), quest’ultimo in corsa con Palmer per i due posti nel field del prossimo US Open, che saranno assegnati ai primi due giocatori tra i top ten che non siano già qualificati per il major.

Jon Rahm Rodriguez, 25enne di Barrika con tre titoli sul PGA Tour e sei sull’European Tour, può divenire il nuovo leader mondiale o vincendo, purché McIlroy non arrivi secondo, o terminando in seconda posizione, con il nordirlandese oltre la 30ª. Situazione complicata per McIlroy, 12° con 214 (-2), molto lontano da Rahm e dalla seconda piazza, ma lo spagnolo dovrà fare i conti con la cabala sfavorevole, poiché le uniche due volte in cui era in vetta dopo 54 buche non è stato capace di imporsi. Se riuscirà nell’impresa sarà il decimo europeo a salire sul tetto del mondo e il secondo iberico dopo Severiano Ballesteros. Giocherà il turno finale insieme  Ryan Palmer con il quale ha vinto in coppia lo Zurich Classic nel 2019, ultimo successo di entrambi sul circuito.

Patrick Cantlay è nono con 213 (-3), ma non ha più possibilità di difendere il titolo, Jordan Spieth ha lo stesso score di McIlroy, ha perso terreno Justin Thomas, 24° con 216 (par) alla pari con Patrick Reed, e Sergio Garcia marcia insieme a Woods, che ha realizzato il suo 71 (-1) con quattro birdie e tre bogey. Non brillano Phil Mickelson e Collin Morikawa, a segno la scorsa settimana nel Workday Charity Open dove ha sconfitto Thomas al playoff, 45.i con 219 (+3), e Brooks Koepka, 56° con 220 (+4).