Mercoledì 24 Aprile 2024

golf, Molinari non vola in USA

Il campione azzurro, residente in Inghilterra, non si piega all'obbligo di una quarantena di un mese, tra andata e ritorno, per giocare in USA

Golf: Francesco Molinari salta N.Orleans

Golf: Francesco Molinari salta N.Orleans

Come preventivato il PGA Tour perderà pezzi importanti sino a quando non troverà un accordo con il governo americano per permettere ai giocatori che vivono fuori dagli States di evitare la quarantena per entrare su territorio americano. Mentre i vertici del Tour stanno portando avanti una difficile trattativa il momento della ripresa, in programma l'11 giugno in Texas, si avvicina inesorabilmente.

Il PGA tour quindi ripartirà senza uno dei big europei più attesi: l'azzurro Francesco Molinari. "Non ci sarò - ha spiegato, da Londra, il campione torinese all'ANSA - La quarantena obbligatoria di 14 giorni prima negli Stati Uniti e poi una volta rientrati, rende tutto molto complicato per chi, come me, ha una famiglia". Si tratterebbe di un mese lontano dalla famiglia per ogni torneo oppure la migrazione su suolo americano senza però avere i propri cari al seguito.

Tra i golfisti del Vecchio continente a Fort Worth, per il Charles Schwab Challenge, primo evento (a porte chiuse) del massimo circuito americano dopo lo stop per l'emergenza coronavirus, all'appello mancheranno, tra gli altri, anche Tommy Fleetwood (numero 10 mondiale) e Lee Westwood che, come 'Chicco' Molinari, vivono in Gran Bretagna. "Noi golfisti europei - rivela ancora il piemontese - potremmo viaggiare con un visto speciale del PGA Tour, i nostri cari no. Per il momento questa non è una opzione da prendere in considerazione, ora è un periodo di riflessione".

Per Laser Frankie, così viene chiamato il nostro portacolori in America, e company il ritorno sul green resta dunque un'incognita perché, se è vero "che il golf è tra gli sport più sicuri, in quanto può garantire il giusto distanziamento sociale, adesso - ha sottolineato ancora l'azzurro - il problema principale è rappresentato proprio dai viaggi. Speriamo che la situazione possa sbloccarsi presto e che la pandemia migliori".

Il PGA Tour potrà dunque contare sulla presenza di star come Rory McIlroy (n.1 mondiale, nordirlandese che vive però negli Stati Uniti), gli statunitensi Brooks Koepka, Dustin Johnson e Patrick Reed. Ma non su certezze come Molinari, vincitore dell'Open Championship 2018 e trascinatore assoluto del Team Europe alla Ryder Cup di Parigi. E, mentre la PGA of America continua a prendere tempo circa le decisioni da assumere per la Ryder Cup 2020 (25-27 nel Wisconsin), tra l'ipotesi porte chiuse e il rinvio al 2021 della competizione a causa del Coronavirus, a rimetterci saranno anche e soprattutto i giocatori continentali con figli e mogli. Perché acconsentire a un isolamento di 14 giorni una volta arrivati in America e una quarantena di altre 2 settimane una volta rientrati nei paesi di origine o residenza, significherebbe stare troppo tempo lontani dai propri cari.    

Più facile la situazione dell'inglese Matthew Fitzpatrick, single e senza figli, che ha deciso di affittare una casa in Florida almeno fino ad agosto, limitando così i problemi. Che invece saranno chiamati ad affrontare tanti campioni come Molinari, anche in vista di appuntamenti clou come la Ryder Cup, con chance di qualificazione ridotte