Mercoledì 24 Aprile 2024

Ciclismo, in caso di positività tutta la squadra potrebbe ritirarsi

Non ancora definitive le linee guida dell’Uci sui possibili casi di positività durante le gare: la gestione dei casi clinici potrebbe essere affidata ai sistemi sanitari locali

David Lappartient, presidente Uci

David Lappartient, presidente Uci

Bologna, 3 luglio 2020 – Non c’è ancora definitiva chiarezza sulle procedure da seguire nel caso in cui dovessero emergere casi di positività durante la stagione ciclistica internazionale. L’Uci, come riporta Cyclingnews, ha pubblicato un documento di 13 pagine sulla riapertura della stagione ciclistica post coronavirus, una serie di procedure create dal professor Xavier Bigard, direttore medico dell’Uci. Persiste però una criticità sulle norme da seguire nel caso in cui emergesse una positività durante una corsa.

Nel documento la parte relativa ad una possibile positività è affrontata in quattro pagine, ma tuttora non è stata presa una decisione definitiva sul da farsi e soprattutto non è chiaro chi dovrà prendere provvedimenti per contenere eventuali focolai. Allo stato attuale delle cose, nel caso emergesse una positività potrebbe essere isolato il singolo corridore oppure tutto il team, con conseguente ritiro della squadra, un aspetto che in vista delle grandi corse a tappe dovrà essere chiarito. In sostanza, una squadra rischia ora di doversi ritirare in toto dal Giro o dal Tour se ci fosse un positivo al suo interno. Non esiste ancora un protocollo definitivo e gli organizzatori al momento affiderebbero i casi clinici ai sistemi sanitari dei paesi in cui si svolgerà la corsa. Per quanto riguarda i requisiti per poter partecipare alle gare del calendario internazionale c’è ovviamente quello del tampone: i corridori dovranno sottoporsi al test almeno 10 giorni prima del viaggio e almeno 72 ore prima della gara.