Parigi, 12 ottobre 2022 - A un anno dal via, i mondiali di rugby 2023 subiscono un importante scossone a livello organizzativo. E’ stato licenziato il direttore Claude Atcher inseguito ad una inchiesta giornalistica per mobbing lanciata dall’Equipe, a cui ha fatto seguito una indagine interna del Ministero dello Sport. Confermate le accuse e licenziamento immediato, al suo posto nomina ad interim per Julien Colette.
Accusato di mobbing
Claude Atcher, ex rugbista, era a capo dell’organizzazione del mondiale 2023 che si disputerà in Francia dall’8 settembre al 21 ottobre, ma una indagine interna lo ha sollevato dall’incarico con effetto immediato. La decisione è stata presa e comunicata in seguito al voto del consiglio di amministrazione straordinario di ieri. Atcher era stato sospeso in via precauzionale per ‘pratiche manageriali allarmanti’ scrive Le Monde, ma non è sopravvissuto all’ispezione del lavoro del ministro dello Sport Oudéa-Castéra in seguito ad una inchiesta giornalistica dell’Equipe pubblicata lo scorso giugno. L’accusa parla di alterazione della struttura organizzativa e stato di sofferenza di diversi collaboratori, motivi per il quale Atcher è stato licenziato. Non solo, del caso di sta occupando anche il pubblico ministero che ha chiesto un anno di reclusione per il dirigente. Oltre a tutto questo c’è una indagine in corso dell’ispettorato delle finanze per analizzare eventuali violazioni della ‘correttezza economica’ e possibili conflitti di interesse. Leggi anche - Rugby, Rovigo torna allo Scudetto dopo 26 anni