Mercoledì 24 Aprile 2024

Lara Colturi: "A 16 anni mi diverto a sfidare le stelle. L'Albania? Scelta sofferta"

Lara Colturi, figlia d’arte, è la rivelazione di questa Coppa. "Sofferta la decisione di gareggiare per l’Albania, la famiglia è con me"

Lara Colturi

Lara Colturi

Entusiasmo, stupore, gioia. Questo è quel che trasmette Lara Colturi parlando di sé stessa e del suo inizio di stagione, in parte sorprendente in parte anche meno, per gli addetti ai lavori. D’accordo, è sulla bocca di tutti per la scelta di gareggiare con le insegne dell’Albania, lei piemontese a tutti gli effetti, nata da genitori che vivono in Val di Susa e oggi suoi allenatori. Lui Alessandro Colturi, ben noto nell’ambiente, lei, Daniela Ceccarelli, anche campionessa olimpica. Critiche e solidarietà, come ahinoi è normale in tempi di social, ma a Lara, nata nello stesso giorno di Sofia Goggia (il 15 novembre, ovviamente 14 anni più tardi) e con lo stesso nome di battesimo di Gut (destino, parrebbe), non interessa. Pensa solo a quanto sia bello sguazzare già nel mondo dei grandi, cioè della Coppa del Mondo, a 16 anni compiuti.

Lara, a Levi ha esordito nel circuito maggiore. Sensazioni? "Uniche. Sono stata benissimo, un’emozione grande. Sapete, vedere da vicino ragazze ammirate prima solo in televisione fa un certo effetto. Mi sono detta “wow, ma sto facendo veramente la Coppa del Mondo?“. Può sembrare strano, ma per il resto ho pensato solo a divertirmi, anche perché credo di aver davanti così tante stagioni che è normale pensare alla bellezza del presente. Penso di aver sciato anche bene, sono stata decisa sul muro e brava sui piani".

Gigante o slalom?

"In realtà al momento non scelgo, mi piace tutto. Ho iniziato con le discipline tecniche e sarò anche al Sestriere, ma poi dovrei fare velocità a St. Moritz. Un passo alla volta".

E poi Killington, dove al primo gigante è andata subito a punti, 17esima.

"Ci abbiamo pensato già una settimana prima di Levi, poi ho visto che era tutto così bello, anche solo in allenamento. in Finlandia, e mi son detta, perché non andiamo anche in America? Il mio corpo forse nemmeno adesso ha realizzato quanto fatto, mi sono girata al parterre, ho visto che ero nelle 30 e ho pensato “davvero devo fare la seconda manche?“. È stato bellissimo".

Con gli studi come va?

"Frequento lo Ski College Frejus Bardonecchia, con specializzazione in economia aziendale. Tornando a scuola ho ricevuto una grande festa da compagni e insegnanti, anche perché molti sciano o sono maestri di sci. Poi mi hanno già detto che verranno in massa a vedermi al Sestriere. Prosegue tutto per il meglio e mi aiutano tanto, perché quando non ci sono registrano le lezioni: io poi le riascolto e posso prendere appunti".

Le chiedono spesso se e quando gareggerà per l’Italia. E la scelta com’è stata?

"Al futuro non voglio pensare. Sono concentrata sul presente, voglio farmi sorprendere dalla vita e al momento resto molto contenta di quanto mi sta accadendo. La scelta è stata anche un po’ sofferta, ma presa in totale accordo con la famiglia".

E i due mesi in Sudamerica la scorsa estate, dove ha vinto anche la South American Cup?

"Il viaggio da Santiago, in Cile, a Ushuaia, Argentina, è stato incredibile ed è durato 4 giorni. Si alternavano alla guida papà e mamma. Tra Pampa argentina, deserti, chilometri e chilometri senza incontrare nessuno, panorami, colori, animali… È stato qualcosa che ricorderò per sempre".