Vinitaly, Meloni: “Il vino è cultura. Pensiamo a un liceo del Made in Italy”

La premier ha visitato la fiera a Verona e ha lanciato l’idea di una scuola dedicata alle eccellenze italiane

Verona, 3 aprile 2023 - Il “nettare di Bacco” continua a essere il protagonista indiscusso della seconda giornata del Vinitaly. Che, in oltre 100mila metri quadri di superficie espositiva, conta quest’anno quattromila aziende in rappresentanza da tutta Italia e da oltre 30 nazioni.

Verona Premier Giorgia Meloni al Vinitaly
Verona Premier Giorgia Meloni al Vinitaly

Aziende, queste, che per l’occasione hanno potuto incontrare oggi il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivata a Verona per l’occasione. “All’agroalimentare, al vino, all’agricoltura dobbiamo un pezzo fondamentale della nostra economia. Ma è bene ricordare che questo pezzo funziona se siamo capaci di mettere insieme tradizione e innovazione. E, questo, lo possono fare soltanto le giovani generazioni - ha spiegato la premier -: è la ragione per la quale, su questo aspetto, investiamo moltissimo”.

Il vino, infatti, “non è solo un fatto economico - prosegue Meloni - ma anche un fatto culturale, è un pezzo fondamentale della nostra identità”.

Attenzione al mondo del vino significa, quindi, anche attenzione ai giovani, come gli studenti degli istituti agrari premiati stamattina al concorso enologico “Vino e giovani”. “In un mondo in cui è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto un grande sbocco nella tua vita, e se invece avessi scelto un istituto tecnico avresti avuto opportunità minori, ci si dimentica che in questi istituti - l'agrario ad esempio- c'è una capacità di sbocco nel mondo del lavoro più alto di quelli che danno altri percorsi di formazione. Per come la vedo io, questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura di quello che questi ragazzi sono in grado di studiare e tramandare. Ed è per questo che ragioniamo sul liceo del Made in Italy”.

Sul tema, è intervenuta anche il ministro Daniela Santanchè, che ha ricordato come “in Italia, in questi anni, è stato un po' distrutto quello che era 'l'istituto tecnico', che invece è molto importante, anche per il turismo, perchè abbiamo avuto una sinistra che ha invogliato i giovani a fare i licei. Questo governo vuole invece mettere al centro le scuole tecniche".

La mancanza di manodopera, che già lo scorso anno ha colpito le campagne, con la perdita di parte dei raccolti, continua così a essere uno degli aspetti maggiormente affrontati durante il corso della 55esima edizione del Salone. E, come emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione della visita della premier Giorgia Meloni al Vinitaly, “nei vigneti italiani servono almeno 20mila lavoratori per garantire le operazioni colturali primaverili e la prossima vendemmia”. “Non è la prima volta che partecipo al Vinitaly e non sarei mai potuta mancare - ha aggiunto infine la premier - Stiamo lavorando moltissimo su questo settore, per favorire il ricambio generazionale e stiamo lavorando per sostenere le imprese. Questo è un governo fieramente schierato con chi produce ricchezza, e quindi con le aziende e i loro lavoratori: quello che deve fare lo Stato è accompagnare queste attività, così come dobbiamo difendere le nostre eccellenze, in tutto il settore dell’agricoltura, che oltre a economia è cultura”.