"Europei a casa mia, sarà un’emozione unica"

La romana sarà spinta dall’affetto dei tifosi: "Abito a un quarto d’ora dalla piscina più bella del mondo, voglio godermela tutta"

di Gianmario Bonzi

Roma sa come abbracciare i suoi figli prediletti. Accadde già con Alessia Filippi ai Mondiali del 2009, quando un boato accompagnò il sorpasso alla danese Lotte Friis sui 1500sl, poi vinti dalla "pupona" (oggi mamma felice). Adesso toccherà a Simona Quadarella. L’età più o meno è quella, Alessia era 22enne all’epoca, Simo ha solo 23 primavere alle spalle. Da Tor Bella Monaca (periferia est) alla borgata Ottavia (nord ovest) le storie son ben diverse, non l’affetto che sprigionano le due ragazze della Capitale agli occhi dei concittadini. Farà caldo in tutti i sensi al Foro Italico, 13 anni dopo.

Simona, qual è il suo bilancio iridato?

"Sicuramente prendere una medaglia (800 sl) dopo una delusione enorme (1500 sl) rimane qualcosa di estremamente soddisfacente, ti fa sentire bene tanto quanto fare un bel Mondiale dall’inizio alla fine. Ciò detto, non è stata certo la mia migliore rassegna, ero consapevole di non essere al top della forma soprattutto fisicamente, ma una gara così deludente sui 1500 proprio non me l’aspettavo. Per fortuna ho reagito come a Tokyo 2020 e gli 800 sono andati molto bene. Vuol dire che il lavoro era stato fatto al meglio".

Verrebbe da pensare che abbia preparato in maniera specifica gli Europei di casa, ma...

"Non è così! Io prima del Mondiale ho fatto un’altura che adesso non c’è stata, per esempio. Disputare una rassegna iridata a giugno è sempre un po’ strano, rendo di più a luglio-agosto. Penso che un mese ulteriore di preparazione possa cambiare tanto, focalizzarsi su un solo evento importante è fondamentale per la buona riuscita della competizione e noi per il 2022 ci siamo dovuti concentrare su due manifestazioni. Forse è stato questo fattore a portarmi a una forma fisica non completa in Ungheria".

E’ pronta all’abbraccio unico della sua città?

"Prevedo una bella emozione, sì, mi sto in qualche modo preparando all’idea, ma ci voglio anche andare più leggera, voglio godermi l’evento che non è solo nella piscina più bella del mondo o nella mia città, no, è proprio a 15’ da casa mia. Fa un certo effetto...".

Tutti le chiedono tre ori come nel 2018 e nel 2021. Mancheranno le russe e Sarah Köhler.

"Non mi nascondo e accetto la sfida, che è sicuramente cercare di riconfermare quanto già fatto in campo europeo, ho aspettative molto alte".

Dopo la delusione olimpica sui 1500 trovò conforto decisivo tra famiglia e amici?

"Sì, non parlai solo con i miei genitori, ma anche con Elena Di Liddo, con il mio allenatore, il mio fidanzato: queste persone mi hanno fatto pensare che fosse possibile prendere una medaglia sugli 800 e la loro fiducia è stata per me decisiva. Non so sinceramente se ci credessero davvero o fosse solo un tentativo di tirarmi su il morale, però ha funzionato. A Budapest ai Mondiali di giugno non so cosa mi sia capitato sui 1500, forse ho sbagliato approccio. Poi mi sono vista indietro e mi si è spento il cervello".

Acque libere come Paltrinieri in futuro?

"Sono sincera, il fondo non mi piace per niente, poi per carità, mai dire mai. Ma io devo star da solo in acqua, non in un lago o nel mare con altri 20 atleti pronti a darmi delle botte. Quello è un altro sport".