Lunedì 6 Maggio 2024

Efficienza energetica degli edifici Allo studio nuove efficaci linee guida

UE / Il progetto punta a implementare le direttive europee e centrare gli obiettivi su energia e clima

Centrare gli obiettivi europei sul clima è fondamentale

Centrare gli obiettivi europei sul clima è fondamentale

Si chiama EPBD.wise ed è un progetto europeo - ormai ai nastri di partenza - finalizzato ad elaborare delle nuove linee-guida relative all'implementazione delle direttive comunitarie per l’efficienza energetica negli edifici. Del progetto fanno parte nove soggetti di sette Paesi dell'Unione Europea e il partner italiano è ENEA. “Andiamo ad operare in linea con il pacchetto ‘Pronti per il 55%’ e la proposta di revisione della Direttiva Case Green sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD): questo progetto mira a facilitare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi europei in materia di energia e clima, che richiedono ancora un deciso rafforzamento delle politiche nel settore dell’edilizia”, ha spiegato Fabio Zanghirella del Dipartimento ENEA di Efficienza energetica. La proposta di revisione della Direttiva EPBD prevede nuovi elementi per centrare gli obiettivi, tra cui gli edifici a emissioni zero (Zero Emission Buildings - ZEB) che rappresentano l’evoluzione degli NZEB (Nearly Zero Energy Building), in quanto richiedono un quantitativo molto basso di energia coperta interamente da fonti rinnovabili, i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici (National Building Renovation Plans - NBRP), strumento di pianificazione fondamentale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra degli edifici e le norme minime di prestazione energetica degli edifici (Minimum Energy Performance Standards - MEPS). Questi strumenti si sommano ai passaporti di ristrutturazione degli edifici (Building Renovation Passports - BRP), cioè quei documenti che riportano tutte le informazioni relative al processo di riqualificazione di un edificio, e agli attestati di prestazione energetica (APE), entrambi già previsti dalla vigente normativa europea, ma rafforzati nella proposta di revisione. “Ci proponiamo di sostenere le istituzioni degli Stati membri, in particolare di quelle di sei Paesi focus, mentre come ENEA ci occuperemo di APE e ZEB, di cui siamo task leader”, ha aggiunto il ricercatore.