Giovedì 9 Maggio 2024

Alla Nannoni grappe la storia di famiglia distilla l’alta qualità

Priscilla Occhipinti, alla guida dell’azienda Nannoni grappe

Priscilla Occhipinti, alla guida dell’azienda Nannoni grappe

Siamo a due passi da Grosseto, in quella lingua di Maremma che lascia il mare per trasformarsi in uno dei paesaggi più suggestivi al mondo: la campagna toscana. Le migliori vinacce d’Italia arrivano qui, ad Aratrice, dove una giovane alchimista crea grappe uniche al mondo. Lei è Priscilla Occhipinti della Nannoni grappe, uno tra i più affermati maestri distillatori d’Italia. “Dal 2011 ad oggi, abbiamo vinto più di 50 premi in tutto il mondo. Abbiamo iniziato a partecipare a concorsi e premi quasi per gioco, ma ci abbiamo preso gusto e oggi ci serve da stimolo per migliorare la qualità dei nostri prodotti”. Grappa, acquavite e distillati pregiati che nascono dal lavoro di Priscilla e dei cinque collaboratori, accompagnati dall’entusiasmo del babbo Roberto e di un’atmosfera magica fatta di alambicchi, botti e cantine buie e silenziose. “Distilliamo soltanto vinaccia fresca, quando è ancora carica di zuccheri e aromi. I nostri tre impianti di distillazione lavorano due mesi l’anno, esclusivamente nel periodo della svinatura. Non accettiamo compromessi sulla qualità delle materie prime, delle tecniche di lavorazione e dei nostri prodotti”, ci spiega questa giovane imprenditrice toscana, costretta a passare più tempo tra le pratiche burocratiche che tra gli amati alambicchi che lei stessa ha progettato e saldato. “Abbiamo intere librerie di pratiche e autorizzazioni, per la repressione frodi, per la caldaia, per la formazione, per la sicurezza sul lavoro e per le accise. Abbiamo l’Agenzia delle Dogane in azienda una volta a settimana, abbiamo armadi e cantine con i sigilli per i controlli antitruffa - sottolinea mentre ci mostra i carteggi con il Ministero delle Politiche agricole, con cui ha denunciato i troppi vincoli che frenano le imprese del settore - Spesso dobbiamo presentare le stesse pratiche ad ogni ente. Una volta mi hanno chiesto di alzare la ciminiera della caldaia. Era pronta in 15 giorni, ma ho dovuto aspettare più di un anno per l’autorizzazione di quello stesso ufficio pubblico”, aggiunge una maestra artigiana che distilla la grappa amata dalla Regina Elisabetta II. “Devo tutto al mio maestro, Gioacchino Nannoni, lui mi ha preso sulle spalle e mi ha insegnato ogni segreto di questo mestiere - ci racconta Priscilla - Penso che l’Italia possa far meglio di quanto faccia oggi per la trasmissione d’impresa. So quanto bisogna investire per adeguare un’impresa. Bisogna rinnovare le strutture e gli impianti, ottenere permessi e autorizzazioni. Penso che un aiuto da parte dello Stato possa sostenere tanti giovani a continuare tradizioni vecchie di anni, anche per rispetto di quanto è stato fatto da quelle aziende nella vita precedente”.