
Il settore avicolo italiano è l’unico autosufficiente nella zootecnia italiana ed è caratterizzato da una filiera
totalmente integrata. Vale 4.830 milioni per le carni e 2.500 milioni per le uova. In Italia, nel 2021, sono
state prodotte 1.364.000 tonnellate di carni avicole e 12 miliardi di uova, pari a circa 763,6 mila tonnellate.
Il consumo pro capite di carni avicole nel triennio 2019 - 2021 ha oscillato tra i 21,1 chilogrammi e i 21,4 nel
2021, con un picco nell’anno pandemico. Va precisato che le carni avicole, importanti nella dieta alimentare
a qualsiasi età e per ogni stile di vita (dai bambini, agli anziani e agli sportivi), rimangono, per i
consumatori, le preferite tra le carni. Valgono, infatti, il 42% della spesa delle carni dei nostri connazionali e
più del 70% la consuma almeno una volta a settimana.
Il pollo si conferma uno dei piatti che mette d’accordo tutti, non conoscendo confini religiosi né culturali. Il
petto rimane il taglio più scelto dagli italiani, seguito da cosce e fusi e cresce l’interesse dei consumatori nei confronti dei prodotti ad alto valore aggiunto. L’ampia gamma, la facilità di preparazione, il contenuto di
servizio e i prodotti orientati a ricettazioni sono infatti quelli che intercettano l’interesse degli acquirenti più giovani. L’Italia è quarto produttore europeo di uova, il cui consumo pro capite si è attestato nel 2022, in
media, a circa 210 uova l’anno, pari a oltre 13 chilogrammi. I consumi delle famiglie in valore sono
aumentati del 5,1% nel periodo gennaio-settembre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 e se
confrontiamo i consumi attuali con quelli pre-Covid (anno 2019), le uova si confermano come prodotto
“star” tra i proteici, con un +5,2%.