
Erano gli anni Sessanta, l’Italia era nel pieno del boom economico e del rinnovamento generazionale. Proprio in quel periodo di eccezionale fermento ed entusiasmo, a Minerbio, nel Bolognese, Giovanni Bersani, convinto cooperatore ed europeista, sempre a fianco degli ultimi, dava vita nel 1962 a Coprob (Cooperativa dei produttori bieticoli). Grazie alla sua idea, i piccoli produttori di bietole e le cooperative di conduzione terreni avrebbero avuto l’opportunità di creare una grande industria saccarifera cooperativa, per trasformare le proprie bietole e arrivare al mercato con il proprio zucchero. L’obiettivo, dunque, era generare valore e benessere per la comunità e il territorio, dando importanza al lavoro nei campi e nelle fabbriche.
Da quella pazza impresa, nata senza mezzi e dettata solo dalla passione, in sessant’anni di attività si è realizzato, non senza sacrifici, un grande sviluppo di imprese agricole e comunità locali. Ieri come oggi, etica e responsabilità sociale rappresentano gli ingredienti fondamentali per fare sistema con tutti gli attori della filiera, dal campo alla tavola. La sostenibilità (economica, sociale e ambientale) si basa su questi principi e ha permesso a Coprob (divenuta, nel 2008, Coprob-Italia Zuccheri) di divenire una grande realtà industriale e di rimanere l’unica filiera dello zucchero 100% italiano.
Per fornire soluzioni più efficaci alle questioni poste dalla sostenibilità, la Cooperativa incentiva metodi di coltivazione e produzione con minor impatto ambientale; valorizza i co-prodotti frutto della lavorazione della barbabietola come melasso, calci e polpe, da cui ricava anche energia sostenibile. Per fare tutto ciò si avvale di una divisione interna di ricerca e sviluppo, in collegamento costante con svariati interlocutori. L’area Servizi agronomici e sperimentazione sviluppa infatti la nuova bieticoltura in sinergia con bieticoltori, aziende agromeccaniche, ditte sementiere, produttori di mezzi tecnici, centri di ricerca e università e conduce progetti in partnership con altre filiere virtuose, tra cui, ad esempio, Conapi-Mielizia. La Cooperativa, dunque, è fortemente impegnata nello sviluppo sostenibile della filiera bieticola, affinché questa riesca ad adeguarsi a un cambiamento climatico sempre più rapido e dirompente.
La sperimentazione sulle bietole autunnali, iniziata 4 anni fa, oggi interessa circa 600 ettari. Si sta valutando anche la possibile semina estiva dopo il raccolto dei cereali autunnali e invernali, interessante soprattutto per le aziende agricole con biogas o biometano. Questo tipo di semina estiva consentirebbe la copertura del terreno in inverno, l’uso di pochi input e nessun fitofarmaco e, di conseguenza, costi ridotti. La raccolta avverrebbe prima dell’induzione a seme. La semina estiva sarà oggetto di studio nei prossimi mesi: si intende mettere a punto un nuovo progetto di filiera bieticolo-saccarifera, in grado di contrastare il cambiamento climatico e dare risposte alle esigenze delle aziende agricole a seconda delle zone geografiche di appartenenza.
Nel corso dell’imminente edizione di Macfrut, Coprob-Italia Zuccheri presenterà i risultati ottenuti in occasione della campagna bieticola 2022, nell’ambito della sperimentazione condotta sulla tecnologia denominata ‘Ennuvi’, una tecnica di bio-attivazione sviluppata e brevettata da FertiGlobal, la divisione agricoltura del colosso della chimica Larderello Group.
Maddalena De Franchis