Sofidel punta su innovazione e sostenibilità

Il gruppo cartario è tra i leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico e noto per il marchio Regina

L’interno dello stabilimento produttivo della Sofidel a Porcari

L’interno dello stabilimento produttivo della Sofidel a Porcari

Un mercato in cerca di una “nuova normalità” quale prospettiva per il comparto della carta a inizio 2021. Se non fosse che ha dovuto fare i conti con l’aumento dei costi per le materie prime e di quelli - vertiginosi - per l’energia, cresciuti in modo esponenziale con l’intensificarsi della crisi geopolitica. Una situazione nuovamente difficile, che pesa sui margini delle imprese, proprio mentre la maggior parte è alle prese con l’intensificarsi degli sforzi per la transizione ecologica.

Sofidel – gruppo cartario tra i leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico, noto per il marchio Regina e partner della tavola rotonada avola Rotonda “Il futuro della carta: tra innovazione e sostenibilità“ – è tra quelli che meglio hanno navigato in queste acque agitate. Il Gruppo ha confermato per il 2021 un fatturato superiore ai due miliardi di euro (2.095 Mln di euro) e un Ebitda margin pari a oltre il 10%. Un risultato che deve, tra le altre ragioni, alla sua presenza internazionale.

Con stabilimenti in 12 Paesi, il Gruppo ha registrato rincari dei costi di produzione e situazioni di mercato diverse a seconda della localizzazione geografica degli impianti. In alcuni casi gli aumenti sono stati più contenuti, come negli Stati Uniti, dove hanno sede alcuni dei poli produttivi più importanti dell’azienda e dove i rincari energetici, seppur significativi, sono stati inferiori. Allo stesso modo si è rivelata vincente una strategia di approvvigionamento energetico diversificato, che il Gruppo ha fatto proprio ormai da anni, che prevede acquisti di gas a medio termine, differenziazione delle fonti, investimenti in nuove tecnologie e in energie rinnovabili.

Proprio innovazione e sostenibilità, aspetti sui quali Sofidel continua a puntare anche in questo contesto difficile (si parla di 500 milioni di euro di nuovi investimenti in questi ambiti nei prossimi tre anni), sono elemento fondante dell’identità del Gruppo, impegnato in un percorso di transizione verso un’economia a basso impatto di carbonio, caratterizzato da una strategia di approvvigionamento energetico (energia autoprodotta o acquistata) multi-opzione. Rientrano in questo percorso gli accordi siglati in Italia con Rwe Renewables per l’approvvigionamento di energia eolica e, in Svezia, nel sito produttivo di Kisa, con Meva Energy per la costruzione di un impianto di produzione di gas rinnovabile (syngas prodotto da biomassa legnosa proveniente dalla filiera locale), il primo impianto di questo tipo al mondo nell’industria cartaria.

Significativo in questo ambito anche l’investimento effettuato presso lo stabilimento di Baglan, in Galles, per un intervento di efficientamento che porterà a importanti riduzioni delle emissioni climalteranti. Iniziative, queste, che consentono di abbattere le emissioni di CO2 ma che rappresentano anche una leva strategica per liberarsi dalla morsa dei rincari di gas ed elettricità.