Domenica 6 Ottobre 2024

L’obiettivo sostenibilità e i costi che pesano sull’intera collettività

Luciano Monti sottolinea i costi della sostenibilità, evidenziando le preoccupazioni di agricoltori e imprese. L'Agenda 2030 e le prossime elezioni europee saranno cruciali per un futuro più equo e sostenibile.

L’obiettivo sostenibilità e i costi che pesano  sull’intera collettività

L’obiettivo sostenibilità e i costi che pesano sull’intera collettività

di Letizia Magnani

Sostenibilità è una delle parole più usata, forse persino abusata, dell’oggi. Eppure, anche la sostenibilità ha dei costi. A ricordarlo è Luciano Monti, Senior Fellow Luiss School of Government e docente di Politiche dell’Unione europea alla Luiss Guido Carli. Dei costi della sostenibilità si parleà anche all’interno dell’appuntamento, voluto dal Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, la Nazione, il Giorno, dedicato a ’Le sfide dei territori e dei distretti italiani’, in programma oggi a Bergamo.

"Le proteste degli agricoltori, formalmente accese da estemporanei e tutto sommato limitati e limitabili aggravi fiscali, cioè l’Irpef su redditi dominicali e agrari di coltivatori diretti e imprenditori agricoli e le accise sul carburante agricolo in Francia, sono solo la punta di un iceberg di diffusa preoccupazione sulla sostenibilità dei costi, per adattarsi ai mutamenti climatici e alla deglobalizzazione. La preoccupazione degli agricoltori credo sia condivisa anche dagli operatori di altri comparti, magari meno rumorosi, ma ugualmente fondamentali per l’economia del nostro paese e raccolti nei vari distretti industriali che costellano il nostro paese", dice Luciano Monti.

Fra i distretti c’è anche quello della gomma, di fatto racchiuso per oltre l’80% della produzione e del fatturato, nelle province di Bergamo e di Brescia, vero parametro di riferimento mondiale, quanto a qualità e modello produttivo, ma anche di etica del lavoro. Temi di sviluppo sociale e economico che, Monti auspica "saranno al centro dell’agenda della prossima Commissione europea, che uscirà dalla imminente tornata elettorale". D’altra parte, di sostenibilità si parla almeno dagli anni Settanta e la sua apparizione, come tema è da attribuire alle iniziative del Club di Roma, fondato e presieduto dall’italiano Aurelio Peccei.

Il punto di riferimento per parlare di questo argomento ampio rimane infatti uno studio promosso nel 1972, ricorda Monti "dal titolo emblematico, ‘I limiti della crescita’, improntato alla tutela del capitale naturale e dei suoi servizi ecosistemici minacciati dalla prepotente attività dell’uomo. L’obiettivo successivo è stato quello di delineare una sorta di bilancio ambientale capace di integrarsi con quello prettamente economico degli Stati, cercando di immaginare uno sviluppo che valorizzasse entrambe le dimensioni, definibile quindi sostenibile".

Nel mondo di oggi, nel quale tante cose sono cambiate, è ormai ben chiaro che non si può lasciare indietro nessuno. Questo uno dei mantra dell’Agenda 2030, che pone obiettivi fondamentali per l’ambiente, le persone, le società. Per questo, fa notare Luciano Monti le prossime elezioni europee saranno molto importanti per disegnare la società del futuro, ma anche per proseguire su politiche ecologiche ed economiche più eque e sostenibili, che la politica, prima, ma anche le imprese e le famiglie, poi dovranno sostenere. Spiega infatti Monti: "La sostenibilità ha opportunità e costi, di cui si fanno carico alcuni soggetti maggiormente, ovvero le famiglie e le imprese manifatturiere e agricole". Insomma, tutti noi.