Martedì 12 Novembre 2024

Calo della produzione e ordinativi in stallo. Obiettivo ripartenza

Il comparto tessile della Toscana registra una flessione nel primo trimestre 2024, influenzato da pandemia, guerre e alluvione. Tuttavia, le imprese locali dimostrano resilienza e capacità di adattamento. Il settore nazionale e internazionale presenta segnali di rallentamento degli ordinativi, con particolare criticità nel tessile di fascia alta.

Calo della produzione e ordinativi in stallo. Obiettivo ripartenza

Calo della produzione e ordinativi in stallo. Obiettivo ripartenza

Produzione in calo e ristagno degli ordinativi. È questa la fotografia plastica del comparto tessile analizzando i dati congiunturali – rilegati dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord – per il primo trimestre del 2024. Di fatto, il segno meno interessa tutti i comparti che – negli ultimi anni – pur manifestando una resilienza senza pari, sono stati minati da pandemia, guerre e alluvione.

Nel complesso, il manifatturiero dell’area Lucca-Pistoia-Prato ha registrato nei primi tre mesi dell’anno in corso una flessione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Un risultato comunque migliore di quello riportato nel quarto trimestre 2023, che rispetto allo stesso periodo del 2022 si chiuse con un -3,4% condizionato anche dalla disastrosa alluvione che a novembre aveva colpito aree importanti del distretto tessile pratese e vari territori del pistoiese. I segnali positivi però non mancano: il dato negativo del territorio di Confindustria Toscana Nord nel primo trimestre 2024 è nettamente più contenuto del -4,6% riportato nello stesso periodo dal manifatturiero nazionale.

"E’ un quadro composito quello che osserviamo tra i settori del nostro territorio – illustra il presidente di Confindustria Toscana Nord, Daniele Matteini –. Le imprese di Lucca, Pistoia e Prato si stanno battendo bene nei mercati mondiali, investono e sanno sia cogliere le opportunità sia gestire al meglio, limitando i danni, le situazioni critiche. Sono certo che accadrà così anche in questo 2024 che sta procedendo fra le preoccupazioni sul fronte geopolitico ma anche fra i dati positivi della crescita - non clamorosa ma sensibile - del commercio mondiale, la prosecuzione del processo di disinflazione e le aspettative per le condizioni monetarie a livello sia europeo che americano. Il fattore geopolitico – chiude Matteini – rimane comunque un freno fortissimo, che condiziona negativamente il clima di fiducia di imprese e consumatori".

"Il quadro che emerge dai dati del Centro studi di Confindustria Toscana Nord per i primi tre mesi dell’anno in corso non è inaspettato ma comunque severo – afferma la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, Fabia Romagnoli, presente oggi all’incontro promosso da Quotidiano Nazionale al Museo del Tessuto di Prato –. Il totale, nel confronto con il primo trimestre dell’anno precedente (peraltro positivo, in linea con quello del 2022), è a quota -7,8%. Il maggior contributo a questo risultato negativo deriva dal -9,8% del tessile, peraltro esattamente in linea con le prestazioni dello stesso comparto a livello nazionale; ma portano un netto segno meno anche la metalmeccanica (-9%), che include il meccanotessile, e l’abbigliamento-maglieria (-8,3%). Solo in parte questi risultati possono essere imputati alle conseguenze dell’alluvione di novembre, anche se questa ha indubbiamente continuato a far sentire i suoi effetti anche nei mesi successivi".

"Il problema dell’andamento del tessile a livello nazionale, e anche al di là dei confini italiani – conclude Romagnoli –, ha vari risvolti, ed è stato al centro della recente assemblea della sezione Sistema moda. Hanno destato interesse i dati relativi ai prodotti di fascia alta, segnati da un eccesso di stoccaggi che sono in corso di allocazione sul mercato: nel frattempo, gli ordinativi inevitabilmente ristagnano. Un quadro, questo, che è rimasto in essere al di là del termine del primo trimestre, condizionando anche quello in corso".