Domenica 6 Ottobre 2024
GIACOMO GIAMPIERI
Distretti

Alexander D’Orsogna: "Dai cargo all’elettrico. Così l’aeroporto punta alla crescita"

L’amministratore delegato: "L’arrivo di Amazon sarà dirompente". Velivoli a zero emissioni nei piani di sviluppo dell’hub di Ancona. "E lo smantellamento dei vecchi aerei tra i business da esplorare".

Alexander D’Orsogna: "Dai cargo all’elettrico. Così l’aeroporto punta alla crescita"

Alexander D’Orsogna: "Dai cargo all’elettrico. Così l’aeroporto punta alla crescita"

Alexander D’Orsogna, amministratore delegato di Ancona International Airport, tra le porte di ingresso delle Marche, c’è senza dubbio l’aeroporto che lei guida. E in tal senso, nell’ultimo periodo, avete avviato un programma di riforme. Con quali obiettivi?

"Creare un diamante, unico nel contesto infrastrutturale, in cui anche l’aeroporto è inserito. La nostra azienda, non uso questa parola a caso, non contiene solo lo scalo. Ma attorno allo scalo sta costruendo un nuovo modello di business industriale, grazie alla parola chiave, differenziazione, rispetto agli altri aeroporti medio o piccoli dell’Italia. Abbiamo le caratteristiche adatte per farlo: una pista di tre chilometri, come i più grandi del Paese, l’assenza di barriere urbanistiche nel raggio di dieci chilometri e la vicinanza al mare".

Su quali direttrici state lavorando?

"Presumendo che parleremo dopo del settore passeggeri, all’Ancona International Airport ci sono cinque segmenti sui quali stiamo investendo e tutti in rampa di lancio. Glieli elenco: il cargo, l’elettrico, la manutenzione degli aeromobili, l’aerospazio e lo sviluppo dell’aviazione generale e privata".

Partiamo dal cargo, allora.

"Che nel nostro aeroporto è sempre più strutturato. Pensi, a novembre abbiamo siglato un accordo con Dhl della durata decennale. Non era mai accaduto prima, ma dà il senso della visione a lungo termine. La stessa Dhl, tra l’altro, ha aumentato la capacità di carico del 20 per cento attraverso un cambio del modello di aereo sul Sanzio. Ecco, capisce che il flusso delle merci è importante, sicché l’infrastruttura è anche collegata alla grande viabilità e dialoga, sempre meglio, con il porto e l’interporto".

E poi arriverà Amazon, a pochi chilometri da voi. Che impatto avrà?

"Direi dirompente. E se il settore cargo aumenterà, è statisticamente comprovato che incrementeranno anche i flussi dei passeggeri. Insomma, un impatto notevole per la crescita e per lo sviluppo della regione".

Torniamo all’elenco, però: abbiamo sentito la parola elettrico. A cosa fa riferimento?

"A una forma di sviluppo pioneristica, che risiede nell’aviazione elettrica. Ovvero il cosiddetto Evtol, Electric vertical take-off and landing aircrafts, velivoli meglio conosciuti come aerotaxi per passeggeri, tendenzialmente alto spendenti, che debbono spostarsi per cinquanta chilometri o magari in altri centri nevralgici per ragioni di lavoro. È un modo per connetterli più velocemente ai punti di interesse regionali ed extraregionali. Non solo, in previsione futura stiamo lavorando anche sui droni elettrici cargo, che ben si sposerebbero con Amazon, per la consegna delle merci. Potenziare l’elettrico significa anticipare gli obiettivi dell’Esg, l’Environmental, social and governance, nel rispetto dell’ambiente, dell’economia e del sociale".

In che modo, invece, pensate di intervenire sugli aerei?

"Inserendoci in un mondo ancora ’poco esplorato’, ma che sta crescendo: quello dello smantellamento degli aerei, attività di manutenzione pesante. Ci sono 15mila aeromobili ancora da dismettere e pochissime aziende che lo fanno. In Europa si contano sulle dita di una mano. Perché non farlo qui? Un altro elemento di differenziazione".

E poi c’è quell’accordo, invece, per esplorare lo spazio.

"Confermo, quello sottoscritto dalla Regione Marche e il Cnr per gli aviolanci di microsatelliti in orbita, al fine di perseguire progetti tecnico-scientifici".

Perché scommettete anche sull’aviazione privata?

"Perché può attrarre investimenti e investitori. Riorganizzare in maniera efficiente quei voli vorrebbe dire avvicinare segmenti da mercati intercontinentali, che viaggiano per bleisure, sia business che piacere (leisure). Anche questo può contribuire a fare cambiare pelle alla nostra regione e, ricordo, tutte le direttrici sulle quali stiamo lavorando sono autonome, hanno un conto economico proprio. Se i traffici passeggeri tradizionali funzionano ad agosto e molto meno a febbraio, l’azienda si finanzierà con altri business".

Capitolo passeggeri, ci siamo arrivati: com’è andato l’inizio del 2024?

"Stiamo raccogliendo i frutti di quanto seminato. Rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, abbiamo avuto un più 30 per cento di passeggeri. Ed è un grandissimo traguardo, questo, sia per l’incoming che per l’outgoing. Le destinazioni come Parigi, il raddoppio su Monaco, Barcellona tra poche settimane, richiamano numeri importanti di turisti. E guardiamo all’Europa del nord".

Senza contare la continuità territoriale, al netto di sei mesi di difficoltà con Aeroitalia. Come sta andando ora con SkyAlps?

"Non dobbiamo dimenticare che i voli per Roma, Milano e Napoli sono fondamentali per le Marche. Lo erano a ottobre 2023 quando è iniziato il servizio, lo sono a tutt’oggi e lo saranno domani. Stanno funzionando con buona regolarità, i clienti mostrano soddisfazione".

State lavorando per il rinnovo oltre la scadenza del 15 maggio, data in cui il vettore altoatesino deciderà se rimanere per sette mesi o andarsene dopo i 45 giorni previsti?

"La partita è gestita dall’Enac. Al momento siamo in attesa. Chiaro è che ci sono le condizioni esogene per poter andare avanti e si inizia a pensare a quei voli sia in ambienti turistici che di traffici per gli affari".