Con il sostegno di:

Solo 4 italiani su 10 vanno dal dentista

Gli italiani tagliano le cure dentistiche, in media ci vanno solo in 4 su 10

03/04/2023

Solo 4 italiani su 10 vanno regolarmente dal dentista e, tra chi non lo, fa il motivo principale è quello economico. La conseguenza è che oltre 18 milioni di persone hanno carie non trattate e una quota crescente della popolazione rinuncia a cure, come dimostra il calo delle spese dal dentista rispetto al pre pandemia.

 

Mentre il 20 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale della Salute orale, a riportare il problema al centro dell’attenzione sono i dentisti, che rilanciano il messaggio dell’Organizzazione mondiale della Sanità. A raccogliere l’appello è il ministro della Salute Orazio Schillaci che rassicura: “cure dentali sociali per le fasce deboli della popolazione sono nell’agenda del governo”.

 

Il settore dentale è un comparto che in Italia vale circa 15 miliardi di euro tra prestazioni, dentiere, apparecchi e servizi, dando lavoro ad oltre 180.000 addetti, tra dentisti, igienisti personale ausiliario, odontotecnici e dipendenti dell’industria.

 

Secondo il rapporto RBM-Censis gli italiani spendono circa 9,5 miliardi per le cure dentali, quasi tutti di tasca loro, mentre il servizio sanitario copre meno di 500 milioni.

 

“Il 60% degli italiani – spiega Enrico Gherlone, membro del Consiglio Superiore di Sanità e consigliere del ministro della Salute per l’odontoiatria – non va dal dentista, in genere perchè non può permetterselo” anche perchè il 95% delle cure dentali avviene in regime privato.

 

E le famiglie oggi spendono meno del pre Covid. Nel 2022 la spesa per le cure dentali è stata del 14% inferiore al 2018”. Di fatto, ha ricordato il ministro Schillaci, “in Italia il 36% dei bambini, ovvero oltre 1 milione e 800 mila, ha carie non trattate; percentuale che negli adulti è del 29,6%, pari a 16 milioni e 900 mila persone”.

 

La perdita di denti “riguarda invece 6 milioni e 300 mila persone sopra i 20 anni di età”, con un impatto pesante sulla qualità di vita. Per questo, ha aggiunto, “la salute orale è nell’agenda di governo e necessita di un programma di odontoiatria sociale, che preveda sia campagne di prevenzione che di cura”, in particolare per “le fasce deboli come i bambini e gli anziani”.

 

Rispetto alla modalità, ha specificato Schillaci, “una prima proposta di revisione dei Livelli essenziali di assistenza in tema di salute orale, e che stiamo valutando, è stata portata alla mia attenzione dal Consiglio Superiore di Sanità, dove è stato istituito un Gruppo di Lavoro”.

 

Tra le possibili soluzioni però, ha aggiunto, bisogna puntare anche “iniziative incentrate sulla sinergia tra strutture pubbliche, Università ed industria”.

 

Intanto per i casi con maggior disagio economico interviene il volontariato: dalla cura delle carie alle estrazioni, in 10 anni presso il Centro Odontoiatrico della Caritas sono state eseguite 21.766 prestazioni e sono stati curati 2.900 pazienti per il 35% italiani.

 

Problemi a denti e gengive vanno ben oltre i confini italiani e, secondo l’Oms, colpiscono 3,5 miliardi di persone nel mondo.

 

Tra le malattie che un dentista può aiutare a diagnosticare, però, ricorda l’agenzia delle Nazioni Unite, ci sono anche i tumori della bocca, che sono al 13/mo posto tra i più diffusi, con 377.700 nuovi casi e 177.760 decessi in un anno.