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Berberina per dimagrire? Pro e contro l’integratore

Solo integrando una dieta equilibrata e l'esercizio fisico regolare si possono ottenere i migliori risultati

27/04/2024 - di Alessandro Malpelo
Crediti ISTOCKPHOTO - Obesità, l’umore fa da zavorra al peso

La berberina è un composto derivato da piante officinali come la Berberis vulgaris, in particolare un estratto dai frutti rossi, le cosiddette bacche di crespino. È stata utilizzata anticamente come rimedio estemporaneo per vari scopi, principalmente come antisettico intestinale, ed è tornata in auge, più che altro negli Usa, con l’ultima moda delle terapie farmacologiche per combattere l’obesità, anche se esistono prove scientifiche limitate a sostegno dell’affermazione che la berberina può aiutare a perdere peso. Sono relativamente pochi infatti gli studi che attribuiscono a queste molecole un effetto come coadiuvante nei programmi per rientrare nel peso forma, e si ritiene che siano necessarie ulteriori ricerche per valutare tutti gli effetti e le eventuali controindicazioni.

 

Secondo gli esperti la cautela è d’obbligo, si consiglia sempre di consultare un medico prima di prendere integratori in questi casi. Di certo i temi come l’altalena tra rimedi fai-da-te e farmaci con comprovata efficacia per perdere peso saranno affrontati con tutti i crismi, in termini scientifici, all’ECO2024, European Congress on Obesity, che si terrà a Venezia dal 12 al 15 maggio. Le mode intanto galoppano, negli States il consumo di prodotti alternativi fuori dal controllo della FDA sta crescendo fino ad assumere livelli preoccupanti, al punto che proprio in questi giorni, a Boston, è uscito un autorevole commento sulla berberina firmato da Toni Golen, editor in chief dell’ Harvard Women’s Health Watch, che citiamo nelle conclusioni. Da leggere anche l’interessante analisi di Norberto Perico pubblicata sul web magazine dell’ Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, intitolata agonisti del recettore GLP-1: da antidiabetici a farmaci per dimagrire.

 

Come funziona

La berberina, secondo l’accezione comune, è un coadiuvante per perdere peso, azione esercitata attraverso diversi meccanismi:

  • Regola il metabolismo: la berberina può aumentare l’attività di un enzima coinvolto nella regolazione del metabolismo. Ciò può aiutare a bruciare più calorie e grassi, contribuendo alla perdita di peso.
  • Riduce l’appetito: la berberina può influenzare i livelli di ormone della fame come la leptina, che aiuta a regolare l’appetito e la sazietà.
  • Migliora la sensibilità all’insulina: la berberina può favorire l’assorbimento di glucosio nelle cellule, riducendo il rischio di accumulo di grasso e la resistenza all’insulina.
  • Riduce l’infiammazione: la berberina ha proprietà antiflogistiche in grado di limitare i processi infiammatori, interagisce con le molecole proinfiammatorie che entrano in partita con l’obesità

 

È importante ricordare che la berberina non è una soluzione miracolosa per la perdita di peso, ribadiscono gli autori anglosassoni, e solo integrando una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare si possono ottenere i migliori risultati.

 

Agonisti del recettore GLP-1

Negli ultimi tempi si parla tanto di farmaci contro l’obesità, sappiamo che negli States c’è una domanda crescente per quanto riguarda la terapia basata su semaglutide (commercializzato come Ozempic per il diabete e Wegovy per l’obesità) e lo stesso interesse si concentra sulle new entry come tirzepatide (Mounjaro) per la perdita di peso, molecole che smorzano l’appetito e aiutano le persone a sentirsi sazie. Anche i farmaci per il trattamento dell’obesità più blasonati, che rientrano nella famiglia degli agonisti del recettore GLP-1, vengono abbinati di norma a un intervento sugli stili di vita: dieta, attività fisica, motivazione psicologica individuale o mediata attraverso gruppi di mutuo aiuto. Questo rinnovato interesse sui temi legati alla endocrinologia e alla nutrizione ha riacceso il dibattito sui metodi più efficaci per perdere qualche chilo di troppo, mentre nelle televisioni, come si può vedere a tutte le ore, il battage pubblicitario volto a vendere prodotti dietetici e programmi ad hoc in queste settimane è martellante.

 

Estratti vegetali

Torniamo dunque, dopo la parentesi sugli antidiabetici, alla berberina, fitoterapia anticamente indicata per alleviare fastidi gastrointestinali. L’estratto vegetale è anche stato collegato alla riduzione dei livelli di zucchero nel sangue. Alcune fonti affermano che sopprime l’appetito, mancano tuttavia prove scientifiche rigorose, come si diceva, a supporto di questa affermazione. È importante sapere che la berberina può alterare la velocità con cui il fegato metabolizza i farmaci, inclusi anticoagulanti e immunosoppressori, modificandone l’efficacia. Può avere inoltre effetti collaterali come diarrea, stitichezza, meteorismo.

 

La FDA americana non ha giurisdizione diretta sugli integratori alimentari, e non c’è garanzia sulla quantità di principio attivo, per quanto titolato in berberina, che si rende metabolicamente attivo. Dunque siate prudenti, avvertono gli autori americani, senza prendere per oro colato certe affermazioni iperboliche che impazzano sui social media, e che presentano gli estratti delle bacche di crespino come dimagrante naturale da assumere senza ricorrere necessariamente alle specialità farmaceutiche. Prima di prendere decisioni sulla propria salute è doveroso parlarne sempre con il medico, per approfondire l’argomento.