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Screening sui fumatori per salvare i polmoni

RISP (Rete Italiana Screening Polmonare), è un programma multicentrico di diagnosi precoce del tumore per persone ad alto rischio

18/12/2023 - di Gloria Ciabattoni

Viene definito il big killer oncologico, che spesso non presenta sintomi nelle fasi iniziali, e causa ogni anno in Italia oltre 30.000 decessi: è il tumore ai polmoni. È la seconda neoplasia più frequente negli uomini (15%) e la terza nelle donne (6%), nel 2022 sono state stimate circa 43.900 nuove diagnosi (uomini = 29.300; donne = 14.600). La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 16% negli uomini e del 23% nelle donne e sono 117.800, in Italia, le persone viventi dopo una diagnosi di tumore del polmone. In proposito è stata varata la campagna di awarness «Nuove opzioni, nuovi percorsi», promossa da Astrazeneca con la collaborazione dell’associazione WALCE, Women Against Lung Cancer in Europe, per fa conoscere lo screening come prevenzione, informare sui test di genetica molecolare per individuare eventuali mutazioni e sui benefici delle terapie adiuvanti per la malattia operabile e delle terapie farmacologiche innovative per i tumori non resecabili.

 

«È assodato che uno stile di vita scorretto, ad esempio il fumo, influisce fortemente sullo sviluppo del tumore. È importante anche la prevenzione secondaria, perché le diagnosi a seguito di screening individuano il tumore nelle fasi iniziali e allungano l’aspettativa di vita dei pazienti», ha spiegato Giorgio Vittorio Scagliotti, Direttore Oncologia Medica San Luigi Gonzaga di Orbassano.

 

Ma in caso di tumore non resecabile, se il paziente non conosce le opzioni terapeutiche alternative può pensare di non avere speranze, anche se non è così. «Grazie ai programmi di Ricerca e Sviluppo, oggi vi sono terapie farmacologiche innovative – come i nuovi farmaci a bersaglio molecolare e l’immunoterapia, considerati trattamenti di prima scelta del tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) – che consolidano i risultati della chirurgia, che migliorano l’efficacia della chirurgia anche somministrate prima dell’intervento o che possono essere un approccio curativo se il tumore non è operabile», ha dichiarato Silvia Novello, Ordinario di Oncologia Medica presso Università degli Studi di Torino e Presidente WALCE.

 

Lo screening potrebbe ridurre la mortalità del 20% nei soggetti più a rischio. RISP, Rete Italiana Screening Polmonare, è un programma multicentrico gratuito di diagnosi precoce del tumore al polmone per persone ad alto rischio, tra cui i forti fumatori. Finanziato dal Ministero della Salute nel 2021 con 2 milioni di euro, il programma ha completato il primo anno di attività nei 18 centri partecipanti.

 

«Al 20 Ottobre 2023, il database nazionale con le adesioni di tutti i volontari (permette di scegliere il centro e gestire il percorso di screening) ha registrato 18.857 forti fumatori candidati al programma RISP, e 8.023 hanno già eseguito la prima TC del torace. L’Italia è l’unico Paese della Comunità Europea ad avere un programma su tutto il territorio nazionale, che unisce la diagnosi precoce dei tumori polmonari e della patologia cardio-polmonare cronica col supporto farmacologico alla cessazione del fumo. Per questo siamo stati scelti in due programmi di coordinamento e implementazione dello screening polmonare in Europa: 4-ITLR e SOLACE. RISP potrà ottenere nuovi finanziamenti europei nel 2024, ma è essenziale che l’attività di screening proseguano nei prossimi due anni», ha spiegato Ugo Pastorino, Direttore Chirurgia Toracica della Fondazione Istituto Nazionale dei Tumori.

 

«La sfida per i prossimi anni sarà accelerare il nostro impegno nel progresso scientifico e nella ricerca clinica superando gli ottimi risultati raggiunti nel 2023: 166 studi clinici attivi di cui 90 in oncologia, 220 gli ospedali coinvolti e 1179 i centri di sperimentazione attivi», ha spiegato Alessandra Dorigo, Head of Oncology di AstraZeneca Italia.