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Processionarie e zecche, gli ospiti indesiderati

Le prime danno reazioni allergiche, le seconde sono veicolo di infezioni: come prevenirle e come reagire

18/03/2024 - di Gloria Ciabattoni

La primavera è sinonimo, per chi ha un cane, di passeggiate nel verde con l’amico a quattro zampe, ma quel momento di svago può riservare incontri poco gradevoli, a cominciare dalle processionarie, quei bruchi pelosi che camminano sui prati in fila indiana, uno dietro l’altro, appunto in processione. Sono anche carini, curiosi, e possono destare l’attenzione di cani e bambini: occorre allontanarli tutti, e immediatamente. Perché questi bruchi hanno dei peli urticanti che nell’uomo possono causare eritemi, reazioni allergiche e perfino, sebbene di rado, uno shock anafilattico. E peggio provocano nel cane o nel gatto: allergie alle vie respiratorie, congiuntiviti se c’è un contatto con gli occhi, e se l’animale ingerisce l’insetto può andare incontro a infiammazioni in bocca, perfino a lesioni gastriche che possono provocare la morte.

 

I sintomi? Vomito, febbre, debolezza, bava dovuta alla salivazione eccessiva, gonfiore della lingua, e se vi sono questi sintomi bisogna portare subito il cucciolo dal veterinario, che provvederà a somministrare antidolorifici, antinfiammatori e antibiotici. In realtà le processionarie, della famiglia dei lepidotteri, sono pericolose solo in primavera, quando sono vermi dai peli urticanti che lasciano il nido sui pini dove hanno svernato, per andare a interrarsi e rimanere fino all’estate, quando si trasformeranno in farfalle, poco appariscenti e innocue. Allora voleranno sui pini, deporranno le uova, che si schiuderanno in agosto-settembre, e nasceranno quelle larve che si costruiranno, per svernare, un nido simile a un grosso batuffolo, che abbandoneranno a primavera appunto per ricominciare il loro ciclo vitale. Quindi se vediamo un batuffolone sulla chioma di un albero ci si deve allarmare, è un nido e bisogna debellarlo. Farlo nei luoghi pubblici è compito del Comune, nelle aree private lo devono fare i proprietari.

 

Ma se la processionaria è uno dei pericoli più infidi per chi passeggia con Fido in primavera, ci sono anche altri piccoli nemici in agguato fra l’erba, a cominciare dalle zecche, che si attaccano al pelo, si agganciano alla pelle con il rostro e succhiano grandi quantità di sangue, fino a triplicare la dimensione iniziale. Così facendo la zecca può non solo sottrarre molto sangue, ma anche trasmettere malattie pericolose – alcune anche per l’uomo- come Ehrlichiosi, Piroplasmosi, Anaplasmosi, Borrelliosi o Malattia di Lyme, Rickettsiosi.

 

Cosa fare se ci si accorge di una zecca sul nostro cane? Non bisogna strapparla (perché il rostro potrebbe restare attaccato e creare infezioni), ma… svitarla. Infatti occorre prendere una pinzetta, afferrare la zecca vicino alla pelle del cane, e ruotare e tirare, molto delicatamente, senza schiacciare il corpo, quindi una volta staccato il parassita, disinfettare. Sarà poi consigliabile trattare il cane con un antiparassitario, da impiegare anche quando si esce in passeggiata, e se non lo abbiamo a portata di mano, un efficace rimedio «fai da te» consiste nel passare sul pelo dell’animale un panno imbevuto di acqua e aceto (quello di mele è più delicato), per tenere lontani gli ospiti indesiderati.