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Ovaio policistico, ricerca e prevenzione battono la sindrome

Causa più frequente di infertilità. Rischio sovrappeso per 40% delle donne affette da PCOS

01/09/2023

Ricerca e prevenzione sono le due parole chiave per combattere la sindrome dell’ovaio policistico. Lo ha affermato il ministro Orazio Schillaci, che ha aperto l’incontro in Campidoglio a Roma, organizzato da EGOI, per la Giornata Internazionale della Sindrome dell’Ovaio Policistico. La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS, acronimo di Polycystic Ovary Syndrome nella dizione anglosassone) è una patologia che colpisce la donna in tutto il mondo, con conseguenze sull’equilibrio ormonale e metabolico. È anche la principale causa di infertilità femminile nelle donne in età riproduttiva e può portare al diabete, soprattutto in presenza di sovrappeso con un’alimentazione disordinata.

 

“Come spesso ho ribadito – ha sottolineato il ministro – aumentare gli investimenti in attività di prevenzione primaria e secondaria determina enormi benefici a lungo termine. E` indispensabile fornire informazioni appropriate, a partire dai più giovani, e accrescere la consapevolezza sull’impatto che gli stili di vita e una diagnosi precoce possono avere sull’andamento di tante patologie, compresa la sindrome dell`ovaio policistico. In questo ambito è essenziale il ruolo dei medici di medicina generale, dei pediatri e degli altri professionisti sul territorio che hanno una relazione diretta e di fiducia con i cittadini”.

 

“Al contempo – ha aggiunto Schillaci – è fondamentale continuare a investire nella ricerca, che ha permesso formidabili passi avanti nella cura delle malattie e nel miglioramento della qualità della vita delle persone”. “La ricerca scientifica nell’ambito della salute della donna trova, da sempre, il supporto del Ministero della Salute attraverso finanziamenti di tipo istituzionale e di ricerca finalizzata. Ricerca scientifica e prevenzione sono gli assi strategici su cui puntare con decisione per promuovere sempre più la salute della donna e di ogni individuo”, ha ribadito il titolare del dicastero della salute.

 

Secondo il professor Vittorio Unfer, ginecologo e docente di ginecologia e ostetricia all’Università UniCamillus di Roma, la PCOS interessa grosso modo 120mila donne in età riproduttiva in Italia. Questa patologia ha un impatto significativo sulla salute delle donne, influenza la l’apparato riproduttivo, il metabolismo, la sfera psicologica e la qualità di vita. Unfer ha sottolineato l’importanza di riconoscere i segni e sintomi della PCOS inizialmente manifestati durante il periodo puberale, in modo da intervenire tempestivamente.

 

L’ovaio policistico rappresenta la prima causa di infertilità femminile in Italia, interessando tra il 7 e il 15% delle donne in età fertile, come afferma Unfer. Pertanto, è fondamentale promuovere la ricerca scientifica e rivedere i criteri diagnostici di questa sindrome, al fine di migliorare l’approccio clinico e l’assistenza alle donne che ne sono affette.

 

Nella giornata internazionale della PCOS, l’associazione scientifica EGOI, con il patrocinio del Comune di Roma e il contributo di LoLi Pharma, organizzerà un incontro a Roma per fare il punto sulle ultime ricerche e discutere la necessità di rivedere i criteri diagnostici di questa sindrome complessa. L’evento sarà seguito da un aperitivo per celebrare l’illuminazione speciale del Colosseo, che verrà illuminato di verde acqua per sensibilizzare sull’importanza della PCOS.

 

L’associazione EGOI, composta da 45 esperti internazionali impegnati nella ricerca sugli inositoli e il loro utilizzo nella pratica clinica, fa parte dell’Alliance for Health Promotion, un’ong internazionale affiliata all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo gruppo di esperti mira a tutelare la salute delle persone e contribuire alla diffusione di informazioni e trattamenti efficaci per la PCOS.

 

In conclusione, la Sindrome dell’Ovaio Policistico rappresenta una sfida significativa per la salute delle donne. È responsabilità delle istituzioni, dei medici, dei ricercatori e della società nel suo complesso promuovere la ricerca scientifica, la prevenzione e la sensibilizzazione su questa patologia. Solo attraverso sforzi congiunti possiamo raggiungere un migliore approccio clinico e un futuro migliore per le donne che soffrono di PCOS.