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Tempi di attesa, ecco perché tanti over50 rinviano le cure

La farmacia è il presidio sanitario più frequentato. Indagine sulle criticità del servizio sanitario nazionale

04/09/2023

La qualità del sistema sanitario italiano, l’articolazione territoriale e l’accessibilità dei servizi sono stati oggetto di un’indagine condotta dal Centro Studi 50&Più in collaborazione con Format Research. Lo scopo era quello di rilevare le criticità in termini di adeguatezza, qualità, tempi di attesa delle prestazioni e dotazioni tecnologiche degli ambulatori e degli altri luoghi di cura.

 

Secondo i risultati del sondaggio, il 75,5% dei cittadini può avvalersi di una farmacia relativamente vicina alla propria abitazione. Lo studio del medico di famiglia, ambulatori e centri diagnostici, risultano mediamente più distanti, ed è sempre la farmacia il presidio sanitario più frequentato, con il 37% degli intervistati che vi si reca almeno due volte al mese.

 

Per quanto riguarda il medico di famiglia, il 27,6% del campione segnala difficoltà nel trovare il tempo per recarsi nello studio, mentre il 25,6% fatica a conciliare gli orari lavorativi con quelli di apertura degli ambulatori. Per quanto riguarda le ASL (Azienda Sanitaria Locale), il 43,8% degli over 50 critica la gestione delle modalità di prenotazione e presa contatto del pubblico (mentre nel privato, in media, è più facile contattare l’amministrazione, ndr).

 

La rinuncia, o per meglio dire il rinvio delle visite mediche o degli esami specialistici, è spesso motivata da tempi di attesa eccessivi, e dai costi delle visite. Questi fattori spingono il 44% dei cittadini over 50 a farsi visitare in un’altra città, il 25,5% in un’altra provincia e il 12,3% in un’altra regione. Questo fenomeno risulta più diffuso al Sud e nelle Isole rispetto al resto d’Italia.

 

I tempi di attesa condizionano la scelta del luogo in cui sottoporsi alle visite o agli esami specialistici. Aumenta intanto il ricorso alla telemedicina: se inizialmente solo il 5,9% dei cittadini aveva usufruito di prestazioni in remoto, oggi la percentuale sale al 12,8%. Quanti hanno utilizzato applicazioni di telemedicina, tecnoassistenza e dispositivi indossabili ritengono, in buona sostanza, che le tecnologie moderne siano utili per consultare il medico senza doversi recare in ambulatorio (59,1%) e per ridurre i tempi di attesa (52%).

 

L’indagine condotta dal Centro Studi 50&Più in collaborazione con Format Research ha dunque confermato le note criticità di accesso ai servizi sanitari erogati in Italia dalle regioni, in termini di prossimità, tempi di attesa e dotazioni. Tali risultati indicano la necessità di adottare misure volte a migliorare l’accessibilità, la flessibilità e l’efficienza del sistema sanitario, garantendo un’adeguata qualità dell’assistenza e facilitando l’utilizzo delle nuove modalità di erogazione dei servizi, come la telemedicina.