Al ministero la presentazione della FNOFI, la Federazione degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista. Si stima un fabbisogno di 27 milioni di trattamenti riabilitativi
La Federazione Nazionale degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista (Fnofi), organismo guidato dal presidente Piero Ferrante e dalla vicepresidente Melania Salina, ha promosso un evento istituzionale presso il Ministero della Salute in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia. Questo momento conoscitivo ha coinvolto rappresentanti istituzionali, pazienti e referenti di ambiti clinico-scientifici, tutti concordi nell’affermare l’importanza dell’intervento riabilitativo.
Gli Ordini dei Fisioterapisti (OFI) sono nati un anno fa e attualmente sono presenti in 38 regioni italiane. Il numero totale di fisioterapisti iscritti è di 70.388, con una maggioranza femminile (41.187, corrispondenti al 58,5%). L’età media dei fisioterapisti è di 43 anni. Negli ultimi anni, si è verificato un aumento della presenza di uomini nella professione, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 29 anni. Attualmente, in Italia la proporzione generica è di 1,2 fisioterapisti ogni mille abitanti, con una percentuale che diventa più elevata nella fascia di popolazione anziana, abbiamo infatti 5,24 professionisti ogni mille abitanti oltre i 65 anni, e 36,81 fisioterapisti ogni mille abitanti oltre gli 85 anni.
La fisioterapia si occupa di diversi ambiti di intervento. Il 54,8% dei fisioterapisti è impegnato nell’ambito muscoloscheletrico e reumatologico, il 17,1% nell’ambito neurologico, il 13,2% nelle geriatrie e nelle strutture territoriali di comunità, il 2,9% nell’età pediatrica. Altri ambiti di intervento includono l’ambito cardio-respiratorio e di area critica, dove si è avuto un considerevole aumento dell’impegno durante la pandemia da Covid-19, e l’area della riabilitazione sportiva.
Considerando i cambiamenti demografici ed epidemiologici in corso, le professioni sanitarie devono adeguarsi alle nuove esigenze dei cittadini. Anche la fisioterapia deve rivedere i paradigmi per poter accompagnare le persone lungo tutto l’arco della loro vita. Il rapporto dell’Oms Europa del 2022 stima che il 42% della popolazione europea, corrispondente a circa 400 milioni di persone, avrebbe necessità di cure riabilitative per evitare in prospettiva costosi ricoveri, giornate di ospedalizzazione e rischi complicanze.
In Italia, il 44,9% della popolazione, ovvero più di 27 milioni di persone, necessita di interventi riabilitativi. La maggior parte di queste viene esclusa, per i motivi più disparati, dai trattamenti appropriati, con una stima di 3,6 milioni di anni di vita sana persi a causa della mancanza di riabilitazione. Le disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico e i disturbi sensoriali sono dal punto di vista numerico le cronicità per le quali sono più spesso richiesti i cicli riabilitativi.
Nei prossimi mesi verrà lanciata una campagna per sensibilizzare i cittadini e dare la percezione del bisogno riabilitativo emergente in Italia. È fondamentale affrontare il problema delle cure riabilitative necessarie, proponendo soluzioni che permettano di dare risposte ai 27 milioni di italiani che necessitano di fisioterapia, anche sfruttando le nuove tecnologie disponibili.
Nella foto sotto: uno scorcio della conferenza della Federazione degli Ordini dei Fisioterapisti (FNOFI) al ministero