Con il sostegno di:

“Più digitale, meno liste d’attesa”. La ’ricetta’ dei medici di base

Un medico su 3 “utilizza” fino a 3 ore al giorno al telefono Sì alla telemedicina, ma la visita in presenza resta necessaria

18/12/2023

Ore e ore al telefono per prenotare visite, fare ricette, certificati… Tempo prezioso “sacrificato” tra chiamate e messaggi whatsapp, che potrebbe essere meglio investito per visitare i pazienti in presenza. Il 30% circa dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e degli specialisti spende fino a 3 ore della propria giornata al telefono per incombenze burocratiche. Quasi 20 ore a settimana, circa 80 in un mese per gestire situazioni che potrebbero essere delegate tranquillamente a una piattaforma digitale.

 

Questi sono alcuni dei dati di un’indagine conoscitiva inedita realizzata da Datanalysis su 1.000 medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti e direttori generali. La ricerca ha analizzato molti punti, tra cui un ‘ritorno al passato’: indica ad esempio che, tra le varie opzioni di assistenza, la quasi totalità dei medici, generalisti e specialisti, considera ancora le visite in presenza come le più affidabili. La telemedicina piace, anche se più agli specialisti, circa il 25% dei quali ritiene vada potenziata. I professionisti delle cure primarie, medici di famiglia e pediatri di libera scelta, ritengono invece centrale puntare sul rilancio della prevenzione (25%) e sulla semplificazione e riduzione del carico burocratico (23%). Sul fronte dell’assistenza sanitaria territoriale, l’intervento ritenuto prioritario da oltre il 30% dei medici intervistati è quello dell’incremento di professionisti, medici di famiglia e specialisti, mentre per il 25% è fondamentale aumentare le Case della Salute.

 

«È l’innovazione di processo quella che può garantire la continuazione della missione del Servizio Sanitario Nazionale, e quindi la garanzia della sua sostenibilità – ha spiegato Americo Cicchetti, direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute –. Dai servizi sul territorio, al domicilio, alla telemedicina, che necessariamente dobbiamo mettere in campo. Le piattaforme di telemedicina e teleconsulto garantiscono un ulteriore importante obiettivo: quello di creare integrazione tra le competenze distribuite tra le professioni attraverso il lavoro in team. Per ottenere tutto questo c’è bisogno di una base tecnologica e di innovare le competenze dei professionisti. Così come è importante coinvolgere i cittadini, sempre più vicini al digitale ma consapevoli che la popolazione anziana può trovare qualche ostacolo».