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Vita da pensionati: disabili e soli, pesa la denatalità. Allo studio badanti robot

Come affrontare i cambiamenti demografici. I geriatri: potenziare l'assistenza domiciliare, puntare su una medicina proattiva che anticipa i bisogni

15/03/2024

L’Italia è il secondo paese più vecchio al mondo, con oltre 14 milioni di persone over 65 che costituiscono più del 20% della popolazione. E non si arresta qui: entro il 2050 si prevede che saranno oltre 20 milioni, il 35% della popolazione italiana. Questi dati, forniti da uno studio recente, delineano una realtà in evoluzione che presenta sfide sempre più complesse per la società e per le famiglie. Uno degli aspetti critici riguarda la disabilità, in costante aumento a causa dell’incremento della durata media di vita e della mancanza di adeguati supporti per le persone anziane non autosufficienti. La progressione della disabilità, sia la componente cognitiva sia quella fisica, si può prevenire, o meglio rimandare nel tempo, per gradi, con azioni mirate come l’esercizio fisico, l’intervento nutrizionale, la stimolazione cognitiva e il controllo dei fattori di rischio, spiegano i geriatri. Questi interventi sono fondamentali per preservare l’autonomia delle persone anziane e permettere loro di rimanere a casa il più a lungo possibile, con un buon livello di autonomia.

 

Un altro problema rilevante è rappresentato dalla solitudine, un fenomeno diffuso in Italia dove il tasso è il doppio rispetto alla media europea. La solitudine non solo è un problema sociale, ma è anche associata a gravi conseguenze per la salute come depressione, disturbi del sonno, demenza e malattie cardiovascolari. In un contesto dove le famiglie sono sempre più ridotte e instabili, diventa cruciale trovare nuove strategie per contrastare la solitudine degli anziani. La denatalità e la difficoltà a reperire (e stipendiare) badanti mostrano che il modello della sanità assistenzialista anni ’70 è oggi ormai improponibile, decisamente superata, nonostante una certa retorica lasci ancora intendere che sia una questione di risorse economiche in più da aggiungere ai bilanci del ministero. Ecco perché c’è un rinnovato interesse verso la telemedicina, la tecnoassistenza e lo sviluppo di prototipi di robot maggiordomo per impiego domestico, arruolati al letto del paziente alle prese con patologie croniche ingravescenti.

 

Per far fronte agli effetti dei cambiamenti demografici e sociali è dunque necessario agire in modo preventivo, supportando le persone anziane nella preservazione della propria autonomia e nella prevenzione delle disabilità. Solo così potremo garantire che gli anziani possano continuare a essere una risorsa per le famiglie e per la società, contribuendo in modo attivo e positivo alla comunità. Recentemente è stato varato il Decreto Legislativo proposto dal Consiglio dei Ministri in merito alla Legge n.33 del 23 marzo 2023, che riguarda la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Su questi temi si è tenuto un incontro alla Camera dei Deputati, aperto dai saluti di Mons. Vincenzo Paglia, Presidente Commissione per l’attuazione della riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, Ministero della Salute; presenti l’On. Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; il Sen. Francesco Zaffini, Presidente Commissione Affari Sociali e Sanità; l’On. Roberto Pella, Capogruppo Commissione Bilancio e Vicepresidente vicario ANCI. Ad aprire i lavori Prof. Leonardo Palombi, Presidente RAPH, Segretario Commissione per l’attuazione della riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, Ministero della Salute. Sono intervenuti Prof. Roberto Bernabei, Professore ordinario di Medicina Interna all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Presidente Italia Longeva; Prof. Graziano Onder, Responsabile Segreteria Scientifica, ISS; Prof. Andrea Ungar, Presidente SIGG; Prof. Lorenzo Palleschi, Presidente SIGOT. Conclusioni di Paolo Petralia, Vicepresidente FIASO. Moderatore Ludovico Baldessin, Ceo Edra.