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Oncologia, passi avanti con la radioterapia

Viene utilizzata contro il carcinoma mammario, sia in fase precoce che avanzata, in combinazione con farmaci specifici

18/07/2023 - di Ilaria Ulivelli

La radioterapia è sempre più un’arma fondamentale per la cura dei tumori. «Nonostante continui essere sottovalutata, tra disinformazione e diffidenza, e associata all’idea che sia utile solamente per attenuare i sintomi, la radioterapia è a tutti gli effetti una scienza oncologica e un trattamento che cura, alla stregua della chirurgia. Per questo dev’essere correttamente inserita all’interno dell’iter terapeutico del paziente», spiega il professor Lorenzo Livi (nella foto), direttore della Radioterapia oncologica dell’azienda ospedaliero universitaria Careggi, a Firenze.

 

 

A tal proposito risultano fondamentali le linee guida della Società europea di radioterapia e oncologia (Estro), anticipate nel corso di un evento (con i massimi esperti internazionali in oncologia medica, radioterapia e biochimica) che si è tenuto nel capoluogo toscano, coordinato dalla Fondazione radioterapia oncologica (Fro), di cui il professor Livi è anima pulsante. Indicazioni preziose che aiuteranno la comunità medica internazionale a integrare, massimizzando il risultato terapeutico, l’approccio combinato tra farmaci e radioterapia nella cura del carcinoma mammario.

 

Al convegno – organizzato con il patrocinio di Estro, dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dell’Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica (Airo), in collaborazione con OncoAlert – hanno preso parte opinion leader di fama mondiale, tra i quali Hope Rugo dell’Università della California e Philip Poortmans dell’Università di Anversa, già presidente Estro. «Molte pazienti affette da tumore al seno ricevono una combinazione di radioterapia e farmaci, eppure le evidenze scientifiche basate su studi clinici di larga scala sulle interazioni tra questi due trattamenti sono limitate. Da qui nasce l’esigenza della creazione di linee di indirizzo realizzate con il contributo di professionisti internazionali del settore», spiega Icro Meattini, professore di Radioterapia oncologica all’Università di Firenze, coordinatore delle linee guida e consigliere della Fro.

 

«Senza dubbio, queste linee guida rappresentano un primo passo che dovrà condurre in futuro a delle raccomandazioni più generali in cui si dovrà tenere conto del valore curativo della radioterapia e delle evidenze della sua associazione con farmaci oncologici per il trattamento di tumori solidi». Uno dei messaggi emersi è la necessità di dati di sicurezza a lungo termine relativi alla radioterapia anche quando viene associata a nuovi agenti antitumorali per le pazienti con carcinoma al seno, sia in fase precoce che avanzata.

 

È, inoltre, fortemente raccomandato l’avvio di studi di ricerca prospettici per ottenere adeguati report di dati sulla qualità ed efficacia della combinazione tra radioterapia e farmaci. Auspicabile la massima collaborazione tra i professionisti che hanno in carico la cura del tumore mammario: l’oncologo radioterapista deve essere coinvolto dall’inizio nel disegno degli studi clinici. È inoltre fondamentale che la paziente sia adeguatamente informata dei benefici e dei potenziali effetti collaterali legati alla combinazione della radioterapia e farmaci.