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Miopia, visite oculistiche a scuola: rimedi per guadagnare diottrie

Test multicentrici, collirio e ginnastica per gli occhi. Le raccomandazioni della SOI, Società oftalmologica italiana

03/06/2023

Miopia, un problema diffuso negli anni della scuola. Un trial clinico statunitense ha valutato l’utilità di un collirio, gocce di atropina a bassa dose per rallentare la progressione della miopia nei bambini. Descritto sulla rivista Jama Ophtalmology, il trial è stato condotto presso l’Ohio State University College of Optometry a Columbus, negli Usa. Si prevede che la diffusione globale della miopia si avvicinerà al 50% (arriverebbe a colpire un individuo su due) entro il 2050, comportando pure un rischio di danni alla vista in età avanzata.

Sono tanti gli studi sui problemi della vista nell’età evolutiva, si stanno ancora valutando le migliori soluzioni per il trattamento della progressione della miopia infantile. Di qui l’idea di sperimentare l’efficacia delle gocce di atropina (il collirio normalmente usato dall’oculista per dilatare la pupilla) a bassa concentrazione (0,01-0,02%) con somministrazione quotidiana. Questo trial clinico di fase III ha coinvolto per tre anni mezzo migliaio di bambini e adolescenti, reclutati in Nord America e in Europa, età compresa tra i 3 e i 16 anni, tutti con miopia da -0,50 diottrie a -6,00 diottrie.

Stabilizzare i problemi della vista

Gli autori dello studio hanno scritto che, dopo tre anni di terapie, la progressione della miopia nei bambini trattati con collirio di atropina si è ridotta sensibilmente rispetto a quanto osservato nel gruppo placebo, raggiungendo gli obiettivi che si erano posti gli sperimentatori. Nella popolazione studiata, hanno concluso gli esperti, l’atropina a basso dosaggio potrebbe rappresentare una opzione di trattamento precoce per stabilizzare la miopia nei bambini.

Congresso degli oftalmologi italiani

Riflettori puntati sulla salute degli occhi dei più piccoli anche al congresso internazionale della SOI, Società oftalmologica italiana. La miopia è in aumento – ribadisce Matteo Piovella, presidente SOI – l’età più a rischio è tra i 7 e i 13 anni, periodo in cui è necessario intensificare i controlli dal medico specialista e prendere delle precauzioni. Innanzitutto, interrompere l’utilizzo di un device, che sia un tablet, uno smartphone o un pc, prendere delle pause ogni venti minuti, distogliere lo sguardo per almeno un minuto. Stessa regola anche durante la didattica a scuola con i computer, e nella didattica a distanza: i docenti devono invitare gli allievi a concedersi ogni tanto una pausa, anche solo un minuto, fissando lo sguardo verso un punto lontano dopo venti minuti di fila passati davanti a uno schermo, così da creare una condizione di riposo per gli occhi. Anche i genitori possono raccomandare questa ginnastica visiva ai loro figli.

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Le opportunità offerte dalla tecnologia vanno impiegate adottando questi piccoli accorgimenti senza demonizzare i dispositivi, ma imparando a utilizzarli al meglio. Grazie alla luminosità regolabile dello schermo e alla possibilità di regolare la dimensione dei caratteri alfanumerici, ad esempio, le immagini possono essere adattate alle caratteristiche individuali, migliorando la visione senza affaticare gli occhi. Ultimo consiglio che il presidente SOI rivolge ai genitori di bambini e adolescenti è di far trascorrere ai propri figli almeno due ore al giorno all’aria aperta per beneficiare dei raggi solari (in estate nelle ore di punta è consigliabile sempre indossare gli occhiali da sole).

Visita oculistica

La prima visita oculistica deve essere eseguita alla nascita – raccomanda il presidente della Società oftalmologica italiana, poi entro i tre anni d’età. A seguire, il primo giorno di scuola e tra gli 8 e i 13 anni per monitorare la comparsa di miopia, che oggi appare un’epidemia. Si passa poi ai 40 anni con una visita oculistica su base biennale e dopo i 60 anni una volta l’anno.