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Bimbi iperconnessi, la dipendenza hi-tech inizia a 5 anni

Le raccomandazioni per limitare il tempo trascorso a contatto con i dispositivi

17/05/2023
Crediti iStock - come ridurre il tempo davanti allo schermo

Il problema è davanti agli occhi di tutti, non solo di chi è genitore. Sono sempre di più i bambini iperconnessi, quelli che trascorrono troppo tempo a contatto con la tecnologia (televisione, computer, tablet o smartphone). Uno su tre ha un profilo social a 5 anni, e in certi casi può mostrare segni di dipendenza. Ora ci sono i numeri di una indagine effettuata su oltre 35.000 mamme di bambini fino ai 2 anni di età da parte dei ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

 

I risultati fanno riflettere: già il 22,1% dei neonati tra i 2 e i 5 mesi passa del tempo davanti agli schermi. La maggior parte dei minori esposti passa meno di un’ora al giorno davanti a uno schermo. A seconda dei territori di residenza, trascorrono almeno 1-2 ore percentuali del campione che oscillano dall’1,9% al 9,1%. I livelli di esposizione crescono man mano che aumenta l’età dei soggetti coinvolti in tutte le regioni. Se si analizza la fascia dagli 11 ai 15 mesi, le quote di coloro che stanno davanti a uno schermo, come minimo 1-2 ore al giorno, sono comprese tra il 6,5% e il 39,3%. In parallelo, aumenta anche il numero dei bambini a cui non vengono letti libri. 

 

Partire col piede giusto

È opportuno correre ai ripari. Come ha dichiarato Giovanni Capelli, direttore del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute dell’Istituto Superiore della Sanità, «investire nelle prime epoche della vita significa favorire ricadute positive lungo tutto l’arco dell’esistenza, non solo nel singolo ma nell’intera comunità, sia in termini di salute che di sviluppo di competenze cognitive e sociali e di accesso a percorsi educativi e professionali». Quel che risulta dall’edizione 2022 della ‘Sorveglianza Bambini 0-2 anni’ è che «i comportamenti favorevoli al pieno sviluppo psico-fisico dei bambini non sono sempre garantiti ed evidenziano differenze territoriali e socio-economiche meritevoli di attenzione in un’ottica di salute pubblica». 

 

Cinque consigli pratici

Nel novembre scorso la Società Italiana di Pediatria (SIP) aveva stilato un elenco con alcune raccomandazioni per arginare l’uso dei device hi tech da parte dei bambini. Ecco cinque mosse che gli adulti, educatori e genitori, possono mettere in atto per aggirare la dipendenza tecnologica nei minori.

  • Niente smartphone e tablet in mano ai piccoli prima che abbiano compiuto due anni.
  • Limitare l’esposizione ai dispositivi mobili, massimo un’ora al giorno nei bambini tra 2 e 5 anni, al massimo 2 ore al giorno nella fascia di età tra 5 e 8 anni;
  • A tavola e in camera da letto i dispositivi devono essere spenti o comunque inaccessibili;
  • Massima attenzione alla visione di programmi con contenuti violenti;
  • Evitare di ricorrere a telefonini, tablet e quant’altro al fine di calmare o distrarre i bambini.

 

Altre raccomandazioni 

In generale anche altri esperti raccomandano agli adulti di passare del tempo quotidianamente con i loro bambini, dopo la scuola e il lavoro, parlando faccia a faccia e dando loro tutta l’attenzione. Nelle ore “senza schermo”, in cui non è permesso ai bambini di usare i dispositivi, sarebbe bene che non li adoperassero nemmeno i grandi, almeno non davanti ai minori. Posate i telefoni e fate tutti insieme una passeggiata fuori o giocate all’aperto tutti insieme: fa bene al corpo, alleggerisce la mente e migliora il tono dell’ umore.