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L’equilibrio prezioso degli ormoni

Disfunzioni metaboliche e non solo: tutte le malattie endocrine vengono causate da eccessi o carenze gravi

29/01/2024 - di Roberto Baldi

«Perché l’amore non poteva essere più semplice? No, l’amore lo era. Semplice e meraviglioso. Erano gli ormoni a complicare tutto» scrive Elisa Amore nel «Il riflesso del destino» in cui si chiama in causa quel complesso endocrino che assicura al corpo la disponibilità di ormoni capaci di garantire processi fisiologici e relazionabili. Amore compreso. Il sistema endocrino riassume infatti le ghiandole tiroidea, le paratiroidi, ipofisi, l’ipotalamica, l’epifisi, le surrenali, le gonadi, le beta cellule del pancreas, il timo che influenzano la crescita e lo sviluppo, il metabolismo, la funzione sessuale e l’umore.

 

Se i livelli ormonali sono troppo alti o troppo bassi, potrebbe trattarsi di una malattia o di un disturbo tali da indurre le patologie endocrine più diffuse quali: Patologie ipofisarie: deficit dell’ormone della crescita (GH), acromegalia e gigantismo, ipopituitarismo e iperprolattinemia; Patologie tiroidee: ipotiroidismo, ipertiroidismo, nodulo tiroideo; Patologie delle paratiroidi e del metabolismo fosfo-calcico: osteoporosi, ipoparatiroidismo e iperparatiroidismo; Patologie del metabolismo: diabete mellito di tipo 1 e 2, ipertensione arteriosa, obesità, dislipidemie, iperinsulinismo; Patologie gonadiche: deficit erettile, sindrome dell’ovaio policistico, disordini del ciclo mestruale e infertilità; Anomalie della differenziazione sessuale: disturbi della pubertà e della crescita.

 

Il trattamento di queste disfunzioni è indirizzato soprattutto alla sostituzione dell’ormone carente o alla riduzione della produzione eccessiva. Parte di questi sintomi difficilmente possono rivelarsi senza una indagine accurata, accompagnata da esami funzionali e dosaggi ormonali, esami radiologici o ecografici. Per altre affezioni la sindrome clinica può essere così evidente da porre una corretta diagnosi al solo guardare l’ammalato (morbo di Basedow, mixedema congenito, morbo di Addison, morbo di Fraelich, distrofia adiposo-genitale etc.).

 

Le difficoltà diagnostiche possono essere aggravate dalla compromissione di diverse ghiandole endocrine contemporaneamente, date le correlazioni interghiandolari. In ogni caso l’approccio col medico curante, che ha diretta conoscenza delle variazioni intercorse nella diretta visione del paziente o dei disturbi riferiti può essere il primum movens per affrontare il problema in termini interdisciplinari. Dopodiché si propone quasi sempre la consulenza specialistica.

 

Da tenere presente il dato inconfutabile che la maggior parte degli ormoni subiscono significative variazioni con l’invecchiamento sia in diminuzione che in aumento. Molti cambiamenti legati all’invecchiamento sono relativi a deficit ormonale. La sostituzione di alcuni ormoni nel paziente anziano si presta a conseguenze contrapposte: può migliorare i risultati funzionali quali la forza muscolare, la densità minerale ossea. In alcuni casi, la sostituzione degli ormoni può essere invece dannosa, come per un aumento del rischio di cancro al seno in caso di terapia della menopausa con estrogeni e progesterone. Fra i tanti studi in materia appare significativo quello di William F. Young, Jr, MD, MSc, Mayo Clinic College of Medicine pubblicato nell’aprile del 2022, secondo cui la riduzione dei livelli ormonali, associata all’invecchiamento, rappresenta un meccanismo protettivo di rallentamento del metabolismo cellulare. Questo concetto si basa sulla teoria della velocità di vita dell’invecchiamento secondo cui un microrganismo metabolicamente più veloce muore prima. Questa convinzione sembra essere supportata da studi sugli effetti delle restrizioni alimentari, che riducono i livelli di ormoni stimolanti il metabolismo, rallentando così la velocità del metabolismo stesso. Una dieta controllata aumenterebbe inoltre la sopravvivenza nei roditori: un motivo in più per non abusare di farmaci quando la lieve riduzione dei livelli ormonali non sia associata a patologie importanti.