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Colonscopia per vegani, preparazione senza sacrifici

L’Istituto INI di Grottaferrata ha elaborato una dieta per la pulizia intestinale a basso contenuto di fibre

24/05/2022

Niente frutta e verdura per tre giorni”. Oltre ai lassativi alla vigilia dell’esame, la routine per chi affronta una colonscopia si rivela un incubo per i tanti vegani. “Per un vegano, ma anche per un vegetariano – ha scritto Luca Pecchioli, responsabile del Servizio endoscopia digestiva dell’Istituto INI di Grottaferrata – scoprire che per prepararsi alla colonscopia deve stare praticamente senza mangiare tutto questo tempo al fine di ripulire l’intestino è un dramma“.

 

Consigli specifici per vegetariani e vegani, con diete a bassissimo contenuto di fibre, hanno consentito di avere ottime preparazioni intestinali ai fini dell’esecuzione della colonscopia. I valori, valutati secondo la Scala di Boston (sistema internazionale di quantificazione numerica della pulizia intestinale) sono pari a quelle dei pazienti che hanno assunto le preparazioni riportate nelle linee guida.

 

La capacità di osservare anche le lesioni più piccole e precoci del rivestimento epiteliale del tubo digerente dipende fondamentalmente dalla pulizia dell’intestino conseguita nella preparazione, ne consegue una migliore capacità di percepire visivamente anche minime alterazioni della mucosa durante l’esecuzione dell’esame endoscopico.

 

In accordo con i nutrizionisti, ecco la dieta elaborata da INI in vista della colonscopia: pasta, pane (farina bianca, non integrale) – riso bianco e bolle di riso – biscotti vegani semplici (senza aggiunta di semi integrali) – crackers semplici (senza aggiunta di semi integrali) – focaccine semplici – patate- olio – tofu – seitan – brodi vegetali (senza fibre) – gelatine vegane – latte di mandorla, di soia, di cocco – acqua the, caffè, estratti di frutta (o frullati).

 

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Con l’introduzione degli screening per il cancro del colon retto dopo i 50 anni è aumentato il numero delle diagnosi precoci di neoplasia, in questo modo è possibile procedere alla rimozione chirurgica del tumore in modalità conservativa. I controlli sono molto semplici: fondamentale la ricerca del sangue occulto nelle feci (in passato il clisma opaco, in presenza di stipsi, al fine di documentare un’eventuale iniziale ostruzione meccanica del transito) e, in caso di risultato positivo, la colonscopia. Grazie a questo esame è possibile identificare e asportare i polipi, piccole escrescenze che possono degenerare in lesioni precancerose e portare allo sviluppo della neoplasia.

 

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