Disturbi del sonno e insonnia: differenze e cause spiegate dal professor Barbanti
Il professor Barbanti chiarisce le differenze tra disturbi del sonno e insonnia, evidenziando cause e sintomi.
I disturbi del sonno e l’insonnia non sono necessariamente sinonimi. Lo chiarisce il professor Piero Barbanti: "Disturbi del sonno sono, ad esempio, le parasonnie che includono il sonniloquio (parlare nel corso del sonno), il sonnambulismo o il disturbo comportamentale del sonno Rem, disturbo durante il quale il soggetto vive il proprio sogno come se fosse il protagonista, muovendo energicamente tutto il proprio corpo".
L’insonnia, invece, "vuol dire dormire male, non dormire poco – precisa il neurologo – Il paziente insonne si sveglia con la sensazione di non aver riposato, indipendentemente dalle ore dormite. Questo disturbo può dunque interessare sia chi dorma poche ore, sia chi abbia riposato a lungo". Al contrario, dormire bene "significa invece svegliarsi la mattina e sentirsi in forma".
"Si parla di insonnia cronica – puntualizza Barbanti – quando il soggetto abbia una cattiva qualità del sonno notturno per almeno 3 volte a settimana e da almeno 3 mesi. Negli altri casi l’insonnia viene definita come episodica. La causa principale dell’insonnia è in realtà l’iperveglia (si parla in questo caso di insonnia psicofisiologica). Esistono però forme di insonnia dovute a malattie psichiatriche (ansia, depressione), a parasonnie, apnee notturne, malattie internistiche e farmaci o sostanze da abuso".