‘No Diet Day’: stop alle diete eccessive per vivere meglio ed evitare i disturbi alimentari
Nata nel Regno Unito, la Giornata internazionale senza dieta contro all'ansia della bilancia e del controllo del peso e derive malsane: ma niente eccessi. Il motto è celebrarsi, accettarsi e concedersi uno sfizio

Giornata internazionale senza dieta
Almeno per un giorno, la dieta va in stand-by. Dal 1992, infatti, ogni 6 maggio ricorre il "No Diet Day", nato nel Regno Unito per dire stop, per un giorno, all'ansia della bilancia e del controllo del peso e derive malsane. 24 ore per promuovere l'accettazione del proprio corpo e celebrare le diversità delle forme corporee. Da non travisare, però, con un invito all'abbuffata. Il fine è promuovere uno stile di vita sano e in armonia con sé stessi, oltre a ricordare le vittime causate da patologie legate all'alimentazione e dagli interventi chirurgici per perdere peso. Insomma, concedersi uno sfizio e volersi bene.
Disturbi del comportamento alimentare sempre più precoci
Secondo le stime più aggiornate, oltre 55 milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi del comportamento alimentare. In Europa i casi sarebbero circa 20 milioni, mentre in Italia si stima che siano 3,5 milioni le persone affette da anoressia nervosa, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata o altre forme di disordine alimentare. Le donne risultano colpite in misura nettamente superiore rispetto agli uomini. Particolarmente allarmante è il trend in crescita tra i più giovani: le diagnosi non solo aumentano, ma si manifestano sempre prima. In alcuni casi, i primi segnali emergono già tra gli 8 e i 9 anni, con una media stimata di una nuova diagnosi ogni 100.000 bambini in quella fascia d’età.
Il caso italiano: numeri in crescita e quadri clinici più gravi
Un campanello d’allarme arriva dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove si registra un incremento significativo dell’attività clinica dedicata ai disturbi alimentari. Dal 2020 a oggi, il numero dei day hospital è passato da 1.820 a 2.420 nel 2024, con un aumento del 38%. Le nuove diagnosi sono cresciute del 64%, passando da 138 casi nel 2019 a 226 nel 2024. Il fenomeno coinvolge anche le fasce di età più basse. Fra i bambini sotto i 10 anni e quelli tra gli 11 e i 13 anni, i nuovi accessi sono aumentati del 50% in un solo anno, salendo da 59 a 89 casi. La responsabile dell’Unità operativa, Valeria Zanna, ha sottolineato come i giovani pazienti oggi presentino sintomi più complessi e quadri psicopatologici più gravi rispetto al passato, accompagnati da maggiori fragilità emotive anche all’interno dei nuclei familiari.
Una celebrazione dell’equilibrio
L’International No Diet Day non è un invito a trascurare la salute o ad abbandonarsi all’eccesso. È piuttosto un richiamo a ritrovare un rapporto più sano, consapevole ed equilibrato con il cibo e con il proprio corpo. Ricordiamo, infatti, che anche l’obesità rappresenta una seria patologia legata all’alimentazione, e come tale va affrontata con attenzione e competenza, evitando soluzioni fai-da-te e regimi alimentari estremi. In definitiva, la chiave è la consapevolezza: promuovere il benessere psico-fisico attraverso l’educazione alimentare, il supporto professionale e la valorizzazione della diversità dei corpi, lontano dagli stereotipi e dalla pressione del “peso perfetto”. Ed una pizza, stasera, è più che concessa.