Incendio a Colli Aniene: 78 sfollati, fermati due sciacalli. Livelli della qualità dell’aria sotto i limiti

Diciassette i feriti: tre gravi. Identificata la vittima, si tratta dell'80enne Antonio D'Amato di Velletri. Minisindaco: "E’ tutto bruciato. Ora bisogna capire come aiutare chi è rimasto senza casa”

Roma, 3 giugno 2023 - All’indomani dell’incendio al palazzo a Colli Aniene, gli sfollati eranno in fila dalle prime ore della mattina per rientrare nelle loro abitazioni e portare via quel poco che è rimasto. Gli ultimi dati diffusi parlano di 78 sfollati, che già da ieri sono stati smistati nelle strutture di accoglienza messe a disposizione dal Municipio IV insieme a pasti caldi e medicinali. 

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Fermati due sciacalli

La questura ha predisposto un servizio antisciacallaggio, due uomini sono stati fermati dai poliziotti delle volanti che stazionavano nei dintorni della palazzina di via D'Onofrio. Su uno dei due pendeva un ordine di cattura per lesioni personali. Per stabilire le causa del rogo la procura attende il rapporto dei vigili del fuoco per l’apertura di un fascicolo d’inchiesta. 

Il bilancio dei feriti

Per quanto riguarda i 17 feriti (tra i quali un minorenne) e i ricoverati, è il minisindaco Massimiliano Umberti ad aggiornare la situazione: "Tre persone risultano intubate, 2 di queste sono gravi" a causa dei fumi inalati e del danno respiratorio da ustione. Subito messe in campo tutte le procedure per il monitoraggio della qualità dell'aria nella zona interessata dall'incendio.

I risultati dell’Arpa 

L'Arpa Lazio ha provveduto a posizionare i campionatori che si sono aggiunti a quelli già presenti nelle centraline fisse. Stando a quanto ha fatto sapere l'assessore all'Ambiente della Regione Lazio, Elena Palazzo, "al momento non si registrano sforamenti allarmanti. In particolare, per quel che riguarda la stazione di misura fissa di Tiburtina, da un confronto tra i dati rilevati ieri, giorno dell'incendio, e quello del giorno prima, non si evidenzia un aumento sostanziale dei valori di NO2 i cui livelli (56 ug/m3) sono del tutto analoghi a quelli delle altre centraline dislocate in città".

Il duro risveglio

"I residenti questa mattina sono molto giù dal punto di vista psicologico, stanno prendendo atto di quello che è successo. Nessuno ha dormito nella 'tendopoli’ che avevamo allestito: tutti hanno trovato un alloggio dai parenti. Noi però la teniamo allestita ancora per qualche giorno” racconta il presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti, che da ieri segue da vicino le operazioni di supporto alle famiglie colpite dall'incendio, in cui è morto un uomo di 80 anni, Antonio D'Amato, originario di Velletri, e altre persone sono rimaste intossicate e ferite tra cui un bambino.

Mattina di calma apparente: “è tutto bruciato”

Stamattina, riferisce ancora il minisindaco, la situazione sul posto è di calma apparente: "Sembra tutto tranquillo, ma è tutto bruciato. Ora - riflette - si pone un problema normativo di come aiutarli, perché non si tratta di un palazzo pubblico, ma privato. Credo che debba prendere in mano la situazione il prefetto, che a quel punto potrebbe stanziare dei fondi ad hoc per aiutarli". Rispetto alla stabilità del palazzo, Umberti riferisce che per fortuna "non è a rischio crollo, però ho visto delle foto dell'interno delle palazzine, e i solai sono crollati".

Le cause dell’incendio

I lavori di ristrutturazione, riporta il minisindaco, riguardavano il cosiddetto 110%: "Dal punto di vista del Municipio - riporta ancora - non ci risultano irregolarità" di ordine burocratico per il cantiere. Sulle ipotesi invece della causa dell'incendio, conclude Umberti, "al momento non ne ho, però escluderei quella di cui si parlava in un primo momento, una macchina bruciata: non c'erano automobili bruciate ai piedi del palazzo".

L'informativa della polizia e dei vigili del fuoco finirà all'attenzione dei pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, che nelle prossime ore conferiranno anche l'incarico per l'autopsia e apriranno formalmente un fascicolo di indagine. Ieri il magistrato di turno ha effettuato un sopralluogo.

I feriti portati negli ospedali

All'ospedale Sant'Eugenio sono state ricoverate tre persone: una in Rianimazione per intossicazione da monossido di carbonio; le altre due, ricoverate al Centro grandi ustionati, hanno riportato ustioni una del 30% e l'altra del 12%. Queste ultime sono attualmente in prognosi riservata e intubate a causa del danno respiratorio da ustione. Inoltre un minore è in osservazione nella Pediatria del nosocomio. Al policlinico Umberto I sono state ricoverate nove persone. Tutti i pazienti sono giunti svegli e collaboranti, già in ossigenoterapia per sospetta intossicazione da monossido di carbonio. A seguito della sintomatologia sfumata e degli alti valori di carbossiemoglobina, due di loro hanno iniziato il primo dei tre cicli di trattamento di ossigenoterapia iperbolica previsti da protocollo. Gli altri sette pazienti resteranno in osservazione fino a oggi al Policlinico Umberto I. Tutti i pazienti ricoverati sono in buone condizioni cliniche. All'ospedale San Giovanni sono stati ricoverati tre pazienti con intossicazione da monossido di carbonio. Due trattati con codice arancione (uno presentava anche ferite superficiali al volto) e uno, con problemi respiratori più instabili, in codice rosso. Tutti e tre i pazienti sono stati messi in osservazione e monitorizzati in Pronto Soccorso. Arpa Lazio ha provveduto a posizionare i campionatori per la qualità dell'aria nella zona interessata dall'incendio, in aggiunta a quelli già presenti nelle centraline fisse.