Sabato 31 Agosto 2024

Dipendente della Roma licenziata per ‘incompatibilità ambientale’: un suo video intimo rubato da un giovane della Primavera

Le immagini hot fatte girare nelle chat di Trigoria. Il club avrebbe licenziato anche il fidanzato, sempre dipendente della società

Il centro sportivo della Roma

Il centro sportivo della Roma

Roma, 14 marzo 2024 – Una dipendente della Roma licenziata per “incompatibiltà ambientale” dopo che un suo video intimo col fidanzato avrebbe fatto il giro di Trigoria. 

Un video rubato alla giovane – da sottolineare – da un calciatore delle giovanili che lo avrebbe sottratto dallo smartphone della ragazza e poi fatto girare di chat in chat, arrivando persino a qualche dirigente, oltre che ai calciatori. La notizia è riportata dal Fatto Quotidiano e il condizionale al momento è d’obbligo, anche perché dalla società non ci sono conferme.

Secondo quanto riportato, la Roma, venuta a sapere dell’accaduto, avrebbe licenziato la giovane e così anche il fidanzato, sempre dipendente della Roma e ‘superiore’ della giovane. 

I fatti - secondo quanto riporta il quotidiano - risalirebbero allo scorso autunno, quando il calciatore della Primavera avrebbe sottratto il telefono alla ragazza (una trentenne impiegata della As Roma) diffondendo poi il video che ritraeva la giovane in intimità con il suo fidanzato. Le immagini sarebbero diventate virali tra giocatori e dipendenti del club guidato dalla Ceo greca Lina Souloukou.

La società, di fronte all'episodio, ha poi deciso per il licenziamento della donna. La

dipendente si sarebbe rivolta a un avvocato per contestare il licenziamento ed eventualmente chiedere un risarcimento danni. Nessun provvedimento sarebbe stato preso dal club nei confronti del giovane calciatore.

Ronzulli (FI): “Immorale cacciare la vittima”

"Approvare una legge sul bullismo, il cyberbullismo e il revenge porn serve davvero a poco quando manca la cultura e il rispetto della donna da parte di chi avrebbe l'obbligo, non solo morale, di assicurarli e di diffonderli. Se confermato, il licenziamento in tronco 'per incompatibilità ambientale' di una dipendente dell'As Roma, vittima della diffusione a sua insaputa di un video hard che le sarebbe stato sottratto da un calciatore della primavera, sarebbe gravissimo. E sarebbe ancora più inaccettabile e immorale se la società, che dovrebbe svolgere il delicato compito di insegnare ai giovani non solo i valori dello sport ma anche quelli del vivere civile, invece di punire e cacciare i responsabili, avesse licenziato e umiliato chi la violenza l'ha subita. Questo episodio dimostra che la strada da fare è ancora lunga e difficile", dichiara la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. 

Piccolotti (Avs): “Gravità inaudita”

“Che il mondo del calcio sia un ambiente maschilista e misogino non è una novità, ma quanto avvenuto all'AS Roma, se confermato, sarebbe di una gravità inaudita anche dal punto di vista della tutela delle lavoratrici”, afferma Elisabetta Piccolotti dell'Alleanza Verdi Sinistra.

“Se tutto fosse vero - prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio - saremmo di fronte ad una ingiustizia colossale figlia del più becero maschilismo: questa donna sarebbe vittima due volte, prima perché umiliata e violata nella sua intimità da decine di uomini e poi perché punita, con un licenziamento in tronco dopo 10 anni di contratto, al loro posto. Presenteremo quindi un'interrogazione alla ministra del Lavoro Calderone, alla ministra delle Pari Opportunità Roccella e al ministro dello Sport Abodi perché si faccia chiarezza su questa vicenda. Se tutto dovessero essere confermato, sarà bene che qualcuno spieghi con sanzioni e provvedimenti all'As Roma che non siamo più nel Medioevo, che il mondo è cambiato e che le donne - conclude Piccolotti - non accettano più di essere trattate come tappetini da piedi".