Venerdì 19 Aprile 2024

Sgarbi, eterno sindaco: “Stavolta ho scelto Arpino, ma non andrò a viverci”

Sottosegretario, direttore di musei, assessore: ora guiderà il paese di Cicerone. “Non mi piace fermarmi a lungo nello stesso posto. Ho sempre tanto da fare”

Roma, 17 maggio 2023 – Vittorio Sgarbi, con tutte le cariche che ricopre come devo chiamarla?

"Sindaco di Arpino!".

Il critico d’arte e politico – sottosegretario alla Cultura, di cui è anche assessore a Viterbo; prosindaco di Urbino; commissario alle arti di Codogno; presidente del Mart di Rovereto, del Mag di Riva del Garda, di Ferrara Arte e della Gypsoteca Canova –, 71 anni da poco compiuti, è entusiasta di essere stato eletto nel comune in provincia di Frosinone con oltre il 44% dei voti (più di 2.000 preferenze in un paese di 6.000 abitanti) battendo, a capo della sua lista Rinascimento, due contendenti "che non so perché siano stati votati". In contemporanea entra come consigliere nell’assise comunale di Latina. In passato è stato già primo cittadino di San Severino Marche (Macerata), Salemi (Trapani) e, fino a venerdì, di Sutri (Viterbo).

Vittorio Sgarbi
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Professore, non saranno un po’ troppi impegni?

"No, intanto di questo ultimo sono particolarmente soddisfatto e poi non vuol dire che il sindaco debba stare per forza in un posto: se ci vive è solo perché non ha altro da fare".

Però qualcosa per onorare questa carica andrà fatta, vero?

"Ovvio, e darò grandi soddisfazioni a una cittadina molto bella dove le persone sono particolarmente affettuose e si vive un clima di grande vitalità".

Perché ha scelto Arpino?

"Perché questa meravigliosa località mi dà tutte le garanzie per fare qualcosa di speciale. Perché è la città di Cicerone, per esempio. Girando il Lazio avevo visitato anche Aquino, la patria di San Tommaso. Poi ho scelto la prima".

Perché ha abbandonato Sutri?

"Non era una piazza facile per lavorare e io propendo a non fermarmi mai molto nello stesso posto. Poi la Meloni ha scelto di candidare uno di Casapound facendo un grave errore, e io non volevo certo mettermi contro di lei con cui sono alleato al Governo".

Che compito ha un sindaco di una città come Arpino e in più, mi permetta il termine, itinerante?

"Il mio compito principale sarà di cogliere gli spunti di animazione che il luogo offre, coinvolgere personalità importanti e inventarmi qualcosa per farci venire la gente. La città è ben tenuta e merita un forte impegno. Con le mie conoscenze penso di poter trovare riferimenti nazionali per finanziamenti pubblici e privati alle attività locali".

Lei ha già dichiarato che vuole candidare Arpino a capitale europea della cultura: su che basi?

"Ritengo che abbia requisiti tali che altre città non hanno: la storia, i personaggi, la qualità della vita e la possibilità di organizzare manifestazioni. Il Certamen Ciceronianum dovrà essere ancor più internazionale".

Quale la prima mossa?

"L’impegno è una grande mostra sul Cavalier d’Arpino, il pittore barocco Giuseppe Cesari: tutti scopriranno che si tratta di una pietra miliare della cultura italiana di sempre".