Sabato 9 Novembre 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Ricciardi (M5s): "Il Pd ora ci rispetti. I nemici di Schlein?. Sono nel suo partito"

Il vicepresidente grillino: sono stati i dem a non aver voluto l’alleanza. Eppure avremmo potuto battere sul nascere Meloni e il centrodestra. "Stop alle armi: l’aiuto a Kiev deve cambiare. Ma dirlo non è stare con Putin".

Non sono più disposta a subire attacchi, dice Elly Schlein. È arrivato il momento della tregua, onorevole Riccardo Ricciardi?

"Credo che Elly Schlein non sia più disposta a subire pressioni interne. Mi auguro riesca a gestire un partito complesso come il Pd. Di sicuro, non siamo noi a crearle difficoltà", dice il vicepresidente del Movimento cinquestelle.

Giuseppe Conte ha colpito in modo pesante: addirittura, ha frenato sull’alleanza con il Pd.

"Chi non ha voluto l’alleanza nel momento in cui era indispensabile per non consegnare il Paese a Giorgia Meloni non è stato M5s ma il Pd".

Non c’era Schlein al Nazareno.

"Ma tutti gli altri sì".

Quelli che hanno reso il Pd un partito ’bellicista’?

"Noi siamo straconvinti che la guerra in Ucraina non possa più continuare con l’impostazione iniziale: inviamo armi e aspettiamo che qualcosa succeda. Il Pd, invece, è rimasto su questa linea, anche se nel partito c’è chi la pensa come noi. Ma non si può dire, perché altrimenti sei quello che vuol far vincere Putin, ed è un’accusa inaccettabile".

Le differenze sull’Ucraina sono vistose. E su Gaza?

"Nella mozione che sarà a breve discussa in aula, chiederemo di riconoscere lo stato palestinese e, pur con la necessità di fare chiarezza sull’Unrwa, riteniamo che non si possono eliminare i finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite. Mi auguro si trovi una convergenza con il Pd".

Tifa per la vittoria di Biden o di Trump alle presidenziali americani?

"Se parliamo di politica interna, crisi climatica e ambiente, un presidente come Trump mi spaventa, ma se parliamo di politica estera mi spaventa anche Biden. Possiamo fingere quanto vogliamo ma se lui domani dicesse che la guerra in Ucraina deve finire, la guerra finirebbe".

Le differenze in politica estera sono un ostacolo alla creazione di un’alleanza con il Pd?

"No. Abbiamo governato insieme per un anno e mezzo nel Conte bis fronteggiando con successo la più grave crisi sanitaria, economica, politica, internazionale, dal 1945 ad oggi. Da lì bisogna ripartire".

Insomma: sono più le cose che vi uniscono o quelle che vi dividono?

"Credo che sulla maggior parte delle cose che ci dividono si possa trovare un’intesa ottima con il Pd di Elly Schlein, che non è il Pd che ha idolatrato Draghi. Ma in un rapporto paritario, di reciproco rispetto e senza pretese egemoniche".

Ammetterà che su temi come Mes e relazioni con l’Europa c’è una vicinanza oggettiva tra M5s e Lega. Il capitolo dei rapporti con il Carroccio è chiuso per l’eternità?

"Assolutamente sì. La Lega è tutto e il suo contrario: come interlocutore non è credibile. Quando era al governo con noi ha votato il reddito di cittadinanza e poi lo ha affossato. E vorrei aggiungere che trovo indegno che un partito con responsabilità di governo, che ha un vicepremier e tanti ministri, possa avere un atteggiamento tanto deprecabile rispetto a Ilaria Salis. Mi auguro che Giorgia Meloni la riporti a casa al più presto e metta un freno a certe dichiarazioni".

A proposito: perché Meloni ha scelto Schlein come sfidante quanto meno televisiva?

"Non voglio sminuire la capacità di Schlein di tenere un dibattito, ma avere come avversario un leader che è stato presidente del Consiglio, ha una credibilità e una popolarità come Giuseppe Conte, è un’altra cosa. Fossi stato nei panni di Giorgia Meloni avrei fatto la stessa scelta".

Proporrete un referendum abrogativo per l’Autonomia differenziata?

"Vedremo, certo faremo di tutto per bloccare questo progetto che riteniamo depredi il Sud ma penalizzi anche il Nord".

Se il premierato diventerà il sistema di governo italiano, in caso di alleanza con il Pd chi sarà secondo lei il candidato premier?

"È prematuro ragionare su una riforma che deve essere varata".

Allora, ragioniamo sulla formula attuale: è il partito più votato della coalizione che deve esprimere il premier?

"Non si può dire ora: tre anni in politica sono un’eternità".