Venerdì 26 Aprile 2024

Referendum, cambiano i quorum. Cosa prevede la riforma

Passa emendamento Ceccanti (Pd), vale sia per consultazioni propositive sia abrogative: il test sulle trivelle del 2016 sarebbe passato. Solo 200mila firme per l'ammissibilità

Una scheda per il referendum

Una scheda per il referendum

Roma, 9 gennaio 2019 - Disco verde della relatrice: via libera alla proposta Pd di introdurre il quorum 'propositivo' del 25 per cento, dopo l'accordo raggiunto tra Lega e M5s. In commissione Affari costituzionali - dove attualmente è in dicussione il disegno di legge di riforma costituzionale per l'introduzione del referendum propositivo - Fabiana Dadone (Movimento 5 Stelle) ha dato infatti parere positivo all’emendamento del Pd Stefano Ceccanti, secondo il quale quando gli elettori che votano 'sì' superano la soglia di un quarto degli aventi diritto, la consultazione diventa valida. Testualmente "la proposta sottoposta a referendum è approvata se ottiene la maggioranza dei voti validamente espressi purché siano superiori a un quarto degli aventi diritto al voto". La stessa proposta di modifica riduce dalla maggioranza (50% +1) al 25% +1, la soglia per il referendum abrogativo

In altri termini, una volta approvata la riforma, il referendum, sia propositivo che abrogativo, sarà valido se gli elettori che votano sì avranno superato la soglia del 25% degli aventi diritto.Calcolando che la popolazione italiana consta di 50 milioni di abitanti aventi diritto al voto, i sì dovranno essere almeno 12 milioni e mezzo. Gli emendamenti stabiliscono che la Corte costituzionale potrà dare un giudizio di ammissibilità sia al referendum abrogativo sia alla legge di iniziativa popolare (successivamente sottoponibile a referendum propositivo) dopo la raccolta di 200 mila firme. 

Parere positivo anche a un secondo emendamento di Ceccanti, per il quale la legge attuativa deve essere di rango costituzionale e dovrà quindi avere la maggioranza assoluta dei voti nelle Camere. Questo provvedimento dovrebbe tradursi in incentivo alla partecipazione alla vita politica, sarà cioè scoraggiato in qualche modo l’astensionismo finalizzato a mandare gambe all’aria il referendum, e al tempo stesso viene valorizzato il ruolo attivo dell’elettorato, visto che il volume dei sì necessari a far scattare la validità del referendum propositivo sono una prospettiva concreta, dopo anni in cui l’istituto del referendum era destinato a fallire per i meccanismi di computo attuali.

Con il nuovo calcolo del quorum, "credo che le trivelle sarebbero passate". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il parlamento, Riccardo Fraccaro, parlando con i cronisti ai margine dei lavori della commissione Affari costituzionali della Camera. Il quorum partecipativo, quello attuale, spiega l'esponente del governo, "porta l'astensionismo, invece con il nuovo quorum di deliberazione chi è contrario non deve stare a casa per far fallire il referendum, ma deve andare a votare se vuole far vincere il no".