Lunedì 29 Aprile 2024

Lega a Pontida, benvenuti dal Sud. Il blu sovranista cancella il verde

Attese al raduno 60mila persone, pullman e charter dal Mezzogiorno Pontida 2018, dalla secessione alla svolta sovranista. Com'è cambiata la festa della Lega - di F.GHIDETTI

Raduno della Lega a Pontida con Matteo Salvini (Newpress - repertorio)

Raduno della Lega a Pontida con Matteo Salvini (Newpress - repertorio)

Pontida (Bergamo), 1 luglio 2018 - La prima della Lega nazional-sovranista, Lega di governo dopo una pausa di sette anni, senza più nel logo la parola Nord. Scomparso già dallo scorso anno dal palco il verde padano, sostituito dal bianco e dal blu, come le giacche del capitano Salvini, con spilla di Alberto da Giussano sul bavero in abbinata con camicia candida. Svolta cromatica a sancire quella politico-programmatica. Oggi sarà il giorno di Matteo Salvini, segretario federale, ministro dell’Interno e vicepremier che alle 13 salirà su palco per ricevere la nuova consacrazione.

"Da oggi – aveva lanciato nel raduno di settembre – parte una lunga marcia per cambiare il Paese: l’anno prossimo saremo a Pontida con una Lega e un centrodestra al governo". Per l’edizione numero 32 della festa-raduno sono attesi in più di 60mila sul pratone di Pontida, 110 metri per 60. Stima suggerita dall’entusiasmo per una Lega che ha compiuto lo storico sorpasso su Forza Italia e che i sondaggi proiettano a oltre il 30%, ma anche da una deduzione matematica. Gli anni scorsi le presenze erano fra le 40 e le 50mila, con una media di 120 pullman. Quest’anno i pullman saranno oltre 200, in arrivo anche da Lazio, Campania, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna. Più due voli charter. Più quelli che raggiungeranno il ‘sacro suolo’ con mezzi propri.

I giovani leghisti di Napoli viaggeranno con una troupe di Mediaset. I calabresi saranno un centinaio, presenti a Pontida per il terzo anno, portando gli stendardi con il simbolo della Regione. Ci saranno i governatori della Sicilia, Nello Musumeci, e del Molise, Donato Torna. Comunanza politica e fratellanza agroalimentare, la ‘nduja calabrese accanto allo stand delle piadine romagnole. Palco tradizionale, lo stesso che viene montato da 12 anni, una struttura di tubolari di 18 metri per 15, 25 metri di copertura, gli altoparlanti, due maxi schermi di 7 metri per 4, lo slogan "Il buonsenso al governo", evoluzione de "La rivoluzione del buonsenso", che ha scandito la campagna elettorale. Grande immagine del leader. Gli stand saranno una cinquantina. Un tendone per la ristorazione e altri sei punti ristoro. Al lavoro 400 volontari, di cui 150 delegati alla sicurezza.

I primi oratori saliranno sul palco alle 10. Parleranno i ministri della Lega (Giulia Bongiorno, Erika Stefani, Lorenzo Fontana, Gian Marco Centinaio, Marco Bussetti), i governatori leghisti di Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta (Fontana, Zaia, Fedriga, Spelgatti), il capogruppo della Camera, Riccardo Molinari, e quello del Senato, Massimiliano Romeo. Salvini ha trattato di persona per gli ospiti dei partiti alleati europei, il Front National di Marine Le Pen, il Partito della Libertà austriaco, il Partito per la libertà dell’olandese Geert Wilders ("trasformerò la Lega in una forza europea"). Umberto Bossi ci sarà, ma come un anno fa non salirà sul palco. Non manca qualche rimpianto. "Oggi Pontida premia la politica sui sentimenti, anche sulle nostalgie – dice l’ex ministro Roberto Castelli –. Per me Pontida rimane il luogo dell’identità padana, anche se oggi è un sentimento sopito".