Giovedì 16 Maggio 2024
FRANCESCO GHIDETTI
Politica

Pontida 2018, dalla secessione alla svolta sovranista. Com'è cambiata la festa della Lega

Basta difesa del Nord. Ora lo slogan è "prima gli italiani"

Il manifesto che annuncia il raduno della Lega a Pontida

Il manifesto che annuncia il raduno della Lega a Pontida

Milano, 30 giugno 2018 - Breve premessa: narra la tradizione che, il 7 aprile 1167, si celebra il giuramento di Pontida. Pontida è vicino a Bergamo. Nasce così la Lega Lombarda, alleanza tra i comuni di Milano, Lodi, Ferrara, Piacenza e Parma per combattere il Sacro Romano Impero di Federico Barbarossa. Mica poco. Il problema è non esiste alcun documento che lo certifichi.

Ma pazienza. Di sicuro si sa che, se dici Pontida dici Lega. Nord. E’ lì che si svolge il raduno del Carroccio dal 1990. E’ lì che è nata un’altra cosa che non è mai esistita: la Padania. E' lì che si presentano bizzarri signori con elmi e corna. Salamelle a tutto spiano, vino rigorosamente del Nord, pane e tanto popolo leghista impegnato a rinverdire una tradizione molto ma molto creata ad arte. Una festa politica che riecheggia i raduni dei grandi partiti alla luce di un sole abbagliante o sotto una pioggia battente con il Senatùr – al secolo Umberto Bossi – a farla da padrone. Lo stesso Bossi che mangia panini come gli altri. Circondato, piaccia o no, da parlamentari e consiglieri regionali e consiglieri comunali e militanti con l’ora defunta «Padania» (organo ufficiale della Lega) sotto l’ascella. Tutti rigorosamente vestiti di verde. Il Nord la fa da padrone. Le bandiere più a Sud (pochine pochine) sono quelle del Granducato di Toscana.

Il 19 giugno 2011 la folla si emoziona. Urla e applausi a scroscio. Si invoca la secessione. Si chiede il trasferimento di alcuni ministeri al Nord (cosa impossibile, ma l’importante è far rumore). Ecco, ricordate questo scenario? Serbatelo nella memoria. Domani, domenica, non sarà così.

Primo: la Lega ha tolto dal simbolo la parola “Nord”.

Secondo: al posto del verde c’è l’azzurro trumpiano dei manifesti 'America First'.

Terzo: il leader è Matteo Salvini, ministro dell’Interno e vicepremier (praticamente l’uomo più potente d’Italia).

Quarto: ci saranno tanti esponenti di centrodestra, specie di Forza Italia, Giovanni Toti, governatore della Liguria, in primis.

Quinto: basta difesa del Nord. Ora lo slogan è “prima gli italiani”.

Sesto: verranno da tutta Italia. Ci sarà anche Nello Musumeci, presidente della Sicilia. Per dirla tutta: i “terroni” non esistono più. Insomma, la svolta “sovranista” ha cambiato i connotati.

Del resto, lo ha detto lo stesso numero 1 del Carroccio. La Lega governa. La Lega, come si dice, vola altissima nei sondaggi a spese di tutto il centrodestra. Secondo alcuni è oltre il 30 per cento. E le bandiere del Granducato, statene certi, potrebbero essere molte di più perché il Carroccio è penetrato assai anche nella un tempo rossa Toscana (addirittura sulla costa pisano-livornese).

Per carità: le salamelle, i gazebo, i 300 volontari ci saranno ancora. Magari sotto il palco che avrà uno slogan tranquillo tranquillo: “Il buonsenso al governo”. Come passa il tempo, nevvero?