Venerdì 8 Novembre 2024

Nuove minacce a Segre: "Sorpresa da tanto odio. Ma a 94 anni non ho paura"

La senatrice a vita: gli hater vanno curati. Episodi di antisemitismo aumentati del 320%

Nuove minacce a Segre: "Sorpresa da tanto odio. Ma a 94 anni non ho paura"

Nuove minacce a Segre: "Sorpresa da tanto odio. Ma a 94 anni non ho paura"

I reati d’odio dal 2017 in Italia sono aumentati del 33%, ha spiegato Vittorio Rizzi, il presidente dell’Oscad, osservatorio interforze (carabinieri e polizia) per la sicurezza contro gli atti discriminatori, ieri al Memoriale della Shoah di Milano. Ma in particolare le segnalazioni di antisemitismo, inteso come odio contro gli ebrei, solo l’anno scorso aumentavano del 30% fino al 6 ottobre; dall’attacco di Hamas cui è seguita la reazione su Gaza di Israele allo scorso 1° maggio sono balzate del 320%.

"Un’ondata spaventosa di antisemitismo che non mi aspettavo, anche nei confronti degli ebrei italiani che non c’entrano nulla con le decisioni politiche di Israele e possono anche non condividerle. Veniamo accusati di tutto quello che noi per primi non vorremmo vedere", dice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, senatrice a vita da poco più di 6 anni e da quasi 5 sotto scorta perché "ricevo minacce pazzesche. Questi odiatori, chi augura la morte a me che ho quasi 94 anni dovrebbe essere curato, ma come volete che abbia paura a uscire? Io ho visto il peggio". Se l’odio di vittime ne ha diverse, come testimoniano la danzatrice paralimpica Giada Canino, il nuotatore paralimpico Antonio Fantin e la campionessa di nuoto sincronizzato Linda Cerruti, l’odio contro gli ebrei ha una storia di tremila anni. E "riemerge nei momenti di crisi", dice Milena Santerini, vicepresidente del Memoriale.

"Abbiamo alzato le barriere ma il sentimento di antisemitismo può alimentare forme di terrorismo", osserva il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, e in riferimento alle piazze italiane (dal 7 ottobre al 2 maggio l’Oscad ha contato 1.378 manifestazioni: 1.109 per il popolo palestinese, 39 per Israele, 230 per la pace) nota "una certa sottovalutazione" nel dibattito pubblico: "Legittimo criticare il governo israeliano, ma ritenere “fisiologico“ che qualcuno possa negare il diritto a esistere o la parola, o assaltare un obiettivo di matrice ebraica, è la cosa più sbagliata".Giulia Bonezzi